Palazzo Valle, il capolavoro catanese del grande architetto Giovanni Battista Vaccarini (Palermo, 1702-1768), non è più una rovina invasa da sterpaglie. Il cuore storico di Catania ha così recuperato una delle testimonianze più eleganti della magnifica stagione del barocco settecentesco.
La rinascita di Palazzo Valle è stata voluta da Alfio Puglisi Cosentino quale sede della Fondazione Puglisi Cosentino destinata a diventare uno dei punti di riferimento nazionale nella promozione dell'arte, in particolare dell'arte
contemporanea.
Come ben sosteneva l'architetto e decoratore Francesco Fichera (Catania, 1881-1950), Palazzo Valle è il più bello tra gli edifici civili progettati dal Vaccarini.
Archetipo dei palazzi signorili catanesi, l'edificio occupa l'intero isolato compreso tra via Vittorio Emanuele, via Landolina, via Valle e via Leonardi, ed è stato progettato intorno alla prima metà del '700 (l'inizio lavori risale al 1741, come riportato nell'architrave d'ingresso).
Fu Pietro La Valle, figlio di Vincenzo la Valle Paternò Castello e di una Gravina, a commissionare la sua edificazione che si svolse in tre tempi e si concluse nella seconda metà dell'800.
La sua facciata, con le sue aperture, le decorazioni e i diversi ordini compositivi, esprime in pieno la creatività del Vaccarini: mensole smussate e addolcite agli angoli, campi geometrici riquadrati, un aggraziato balcone nel cui timpano circolare spicca lo scudo della casa Valle-Gravina, la pietra calcarea posta su intonaco scuro, i particolari e le rifiniture, l'imponente portone, permettono al prospetto principale di raggiungere un aspetto di
grande eleganza.
Oggetto di una serie ininterrotta di atti di successione, iniziata già alla fine del '700, durante la quale non sono stati mai attuati interventi di manutenzione, e dopo molteplici destinazioni d'uso, Palazzo Valle è caduto in uno stato di abbandono e di deterioramento tali da diventare inagibile.
Nel 2001 Alfio Puglisi Cosentino acquista l'immobile dagli Asmundo Zappalà di Gisira, con l'intento di riportarlo al suo antico fasto e di assegnarlo a una destinazione di grande valenza culturale.
Gli interventi compiuti sul Palazzo, durati dal 2004 al 2008, hanno recuperato la struttura danneggiata dall'incuria, dagli atti di vandalismo, dai
terremoti e dall'azione inesorabile degli agenti atmosferici.
Questo autentico gioiello del barocco siciliano è stato così ridonato alla città, ai suoi cittadini e ai visitatori di tutto il mondo, incastonandosi tra gli edifici testimoni del barocco catanese che abbelliscono il centro storico, come i palazzi Biscari, Tezzano, Reburdone e Manganelli.
Nel 2004 Palazzo Valle è stato destinato da Alfio Puglisi Cosentino a sede di una Fondazione per l'arte, che occupa la corte interna, il secondo e il terzo piano. Gli interventi di recupero e ripristino, realizzati grazie al contributo
economico della società Finsole e ai finanziamenti di un POR regionale, sono stati condotti con rigore progettuale ed esecutivo, e in pieno accordo con la Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Catania, interlocutrice attenta e sensibile. Il risultato finale dell'intero progetto è di grande armonia; le chiare membrature architettoniche ben delineano l'elegante disegno della facciata esterna e della corte interna, in una rigorosa bicromia che ne accentua l'alto valore estetico.
Il Palazzo è dotato di sale espositive e attrezzato con sistemi di climatizzazione e illuminazione in linea con gli standard museali, oltre che di impianti tecnologici per la sicurezza, come videosorveglianza e sistemi antincendio e anti-intrusione.
L'accesso alla Fondazione Puglisi Cosentino avviene attraverso il maestoso portone che si staglia su via Vittorio Emanuele. L'atrio d'ingresso accoglie il visitatore con due installazioni permanenti, opera di Giovanni Anselmo e di Jannis Kounellis, esponenti dell'Arte Povera. Queste sono state pensate appositamente per i meravigliosi spazi dell'immobile, create per interloquire con le antiche pietre laviche e le arenarie con cui è stato innalzato il Palazzo. Evocano, con la loro potenza, la forza delle idee e dell'arte, là dove la contemporaneità si innesta, con cesure ma senza rifiuti, sulla grandezza della tradizione.
La corte interna, destinata alle opere scultoree, ospita un grande pilastro elicoidale in metallo dello stesso Jannis Kounellis.
Percorrendo lo scalone sulla sinistra e arrivando al piano nobile, hanno inizio gli spazi espositivi veri e propri. Trasparenza, neutralità ed essenzialità caratterizzano gli spazi interni e le ampie sale espositive che, nella ripetizione di un modulo quadrato di diverse misure, ben si prestano al compito da svolgere.
Oltrepassata la biglietteria e il guardaroba, dodici sale si succedono in un percorso a U, caratterizzato nella parte centrale da un loggiato con vista sulla corte interna.
Il secondo piano, accanto ad altre sei sale espositive, dispone di uno spazio per la didattica, di uffici e di una zona fruibile come deposito.
La Fondazione Puglisi Cosentino opera a favore dell'arte classica e moderna con un'attenzione particolare, come già detto, nei confronti dell'arte contemporanea. Per perseguire i suoi scopi, si propone di organizzare mostre, incontri, seminari, convegni, attività di studio e di ricerca che possano dar vita anche a pubblicazioni curate dall'istituzione stessa. Nel mese di febbraio è prevista la mostra Costanti del classico nell'arte del XX-XXI secolo curata da Bruno Corà.
Rientrano tra le missioni della Fondazione tutte le iniziative finalizzate a promuovere la conoscenza, la sperimentazione e la creazione, a favorire la cultura, l'educazione artistica e civile e il diletto, a rappresentare una leva
di sviluppo per il territorio anche in termini di incremento dell'afflusso turistico, ad avviare reti di interscambio con altre realtà operative d'Italia e d'Europa.
La Fondazione si avvale della direzione artistica di Bruno Corà e di un comitato scientifico internazionale di assoluto prestigio, composto da: Franca Falletti (direttrice della Galleria dell'Accademia di Firenze), Rudi
Fuchs (storico dell'arte e Guest Curator), Marie Laure Bernadac (conservateur en chef, responsabile di arte contemporanea al Museo del Louvre), Gillo Dorfles (critico d'arte, già ordinario di Estetica presso le Università di Trieste e Milano), Manolo Borja-Villel (direttore del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofìa di Madrid).
Il recupero di questa importante struttura, atta ad ospitare eventi diversificati per offerta culturale, rientra nell'alto compito formativo attribuito da sempre sia all'arte del passato che del presente, costituendo una nuova ricchezza del patrimonio artistico del nostro Paese che ha imparato a promuovere il contemporaneo con consapevolezza e coraggio.
LA FONDAZIONE
FONDAZIONE PUGLISI COSENTINO
Palazzo Valle, Via Vittorio Emanuele, 122 - 95131 Catania - Italia
Tel. +39 095 7152228 - fax +39 095 7153835 - email: info@fondazionepuglisicosentino.it
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