Questo libro colma una grave lacuna nella storia della letteratura, della filosofia e della cultura italiana fornendo finalmente una chiarissima e molto documentata esposizione della storia dell'Accademia degli Innominati di Parma raccontata attraverso l'analisi dei suoi organi compositivi e statuti, ma soprattutto attraverso le biografie dei suoi membri e l'analisi delle opere prodotte.
La fiorentina Lucia Denarosi ha saputo raccogliere con pazienza e con intelligenza commentare una mole veramente notevole di documenti e citazioni desunte direttamente da testi manoscritti originali o edizioni a stampa coeve in un volume appassionante per gli studiosi parmensi intitolato: L'Accademia degli Innominati di Parma: teorie letterarie e progetti di scrittura (1574-1608).
Un altro grande merito della studiosa consiste di aver compreso appieno l'importanza del filosofo Pomponio Torelli conte di Montechiarugolo (Parma) che fu uno dei più importanti promotori dell'Accademia stessa, dedicando al pensiero torelliano ampia trattazione 1.
La Denarosi, dopo aver letto con attenzione le fonti, sottolinea la partecipazione degli Innominati ai sinodi diocesani indetti a Parma dopo il concilio tridentino mostrando così il lato profondamente ortodosso dell'Accademia 2.
L'autrice ribadisce però al tempo stesso che, almeno nella prima fase di sviluppo, l'Accademia ebbe a godere una sostanziale indipendenza dal potere farnesiano e dall'auctoritas aristotelica nel pensiero di Pomponio Torelli.
La modernità dell'Accademia viene dimostrata anche attraverso l'analisi della partecipazione delle donne: Tarquinia Molza, Claudia Noceti, moglie del Visdomini e la poetessa Barbara Torelli Benedetti 3.
Solo per citare alcuni punti-chiave della dottrina teologico-filosofica dell'Accademia, la Denarosi riconosce nel pensiero di Pomponio Torelli un tentativo di conciliare la teologia filosofica ficiniana e neo-platonica con i canoni dell'ortodossia cristiana, citando in particolare il suo rifiuto del principio della metempsicosi 4 e dimostrando così la natura nuova di questo pensiero neo-controriformato torelliano.
Sempre a riguardo di Pomponio Torelli è poi molto interessante la discussione della Denarosi in merito alla collocazione delle passioni nell'anima razionale, come Platone, oppure nell'irrazionale 5, tematica che doveva interessare in particolare lo sviluppo di temi estetici in quanto queste passioni, sempre secondo Torelli, in qualche modo interferivano con la dimensione percettiva della visione intesa in senso psicologico 6.
La Denarosi mette ben in chiaro che il Torelli aveva discusso a fondo la Poetica di Aristotele all'interno dell'Accademia riconoscendole una centralità nel suo pensiero filosofico anche nel difficile confronto con la «eccellente» filosofia platonica 7.
Segue una dettagliata discussione sulla lirica accademica innominata e poi un significativo approfondimento del Sogno epico degli innominati da Gerusalemme ad Anversa 8nel quale viene preso in esame il mito cattolico farnesiano incarnato dal duca di Parma Alessandro Farnese nel 1571 vincitore di Lepanto insieme allo zio e amico don Giovanni D'Austria e poi liberatore di Anversa nel 1585. La Denarosi indaga il manifestarsi letterario dell'ideologia cattolica farnesiana in questi importanti eventi storici.
Nel quarto capitolo l'autrice mette a fuoco la tragedia di corte e le favole pastorali.
Sono infine pubblicate due appendici filologiche utilissime: l'Elenco degli Accademici, completo dei soprannomi; e la Cronologia accademica, che contiene anche l'anno di nomina dei Principi. Chiudono il volume la bibliografia, che elenca i manoscritti e le cinquecentine delle opere prodotte in seno all'Accademia e pertanto è uno strumento prezioso di lavoro; e l'indice dei nomi.
Quest'ottimo studio di Lucia Denarosi fornisce dunque gli strumenti di comprensione di un'Accademia fondamentale per la storia di Parma riportando all'attenzione della critica molti elementi di valutazione prima sottaciuti o poco indagati. In ultima analisi questo libro si rivela utile non solo ai letterati e ai filosofi, ma anche agli storici dell'arte per via dell'aggregazione di Federico Zuccari all'Accademia nell'anno 1608 con la discussione della Lezione sopra la grandezza e facoltà del disegno interno ed esterno pratico, e poi anche a causa dei molteplici legami che i pittori dovettero avere con i letterati membri dell'accademia stessa, primo fra i quali Pomponio Torelli, oggetto questo di ricerca che, grazie ai documenti illustrati nel libro, potrà essere indagato con nuovi argomenti.
NOTE
1
Ora, insieme al Convegno di Studî su Pomponio Torelli tenutosi a Parma nel 2008, questo libro della Denarosi è lo studio più aggiornato su questo importante quanto fino ad oggi trascurato filosofo italiano. Mi permetto di aggiungere a questi studî anche il capitolo torelliano del mio libro sulla Galleria dei Carracci in Palazzo Farnese a Roma pubblicato nel BTA in forma elettronica nel 2004 <http://www.bta.it/txt/a0/03/bta00353.html> e da Gangemi editore di Roma in forma cartacea nel 2007.
2
Cfr. DENAROSI, L'Accademia, etc., p. 38.
3
DENAROSI, op. cit., nota 69 a pag 54.
4
DENAROSI, op. cit., pag. 70.
5
DENAROSI, op. cit., pagg. 71-72.
6
COLONNA, op. cit., capitolo sul Torelli.: mi permetto di fare riferimento alla mia analisi del probabile rapporto tra la gestione torelliana delle passioni e l'estetica della Galleria dei Carracci.
7
DENAROSI, op. cit., pagg. 76-77.
8
DENAROSI, op. cit., cap. III, pagg. 165 e segg.
IL LIBRO
LUCIA DENAROSI, L'Accademia degli Innominati di Parma: teorie letterarie e progetti di scrittura (1574-1608), Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2003. Centro di Studi "Aldo Palazzeschi", Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Lettere e Filosofia, Quaderni Aldo Palazzeschi, Nuova Serie, 7.
456 p. ; 24 cm.
ISBN 88-87048-54-1
Euro 18,00
|