Nel quattrocentesimo anniversario dalla
sua morte, Michelangelo Merisi da Caravaggio (1597-1610) non poteva deludere i
suoi devoti spettatori. Dal 20 Febbraio scorso e fino al prossimo 13 Giugno
2010, le Scuderie del Quirinale di Roma, in
collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, celebrano
“il ragazzo lombardo” attraverso l'esposizione di venticinque capolavori
accreditati dalla critica come autentici autografi dell'artista. Ideata da
Claudio Strinati e curata sotto il segno di Rossella Vodret e Francesco
Bunarelli, la mostra rafforza, in maniera non propriamente cronologica,
l'esperienza e l'evoluzione pittorica del Maestro, esaltando maggiormente il
confronto tra tematiche e soggetti iconografici conformi, mediante muti e allo
stesso tempo espressivi dialoghi degli astanti caravaggeschi.
Strinati sottolinea come, dalla mostra,
emerga l'aspetto sentimentale della poetica caravaggesca, auspicandosi un
pubblico che comprenda: «l'espressione figurativa dei sentimenti del
Caravaggio, non solo nei movimenti
fisiognomici, ma soprattutto nella costruzione dell'immagine». L'itinerario della mostra è diviso in tre
sezioni contraddistinte dalle "tre età" di attività del Caravaggio ed
andrebbe interpretato anche alla luce dei quindici capolavori dispersi fra le
chiese e le case principesche della capitale. Di particolare interesse è
l'inedita possibilità di ammirare il Gabinetto scientifico del Cardinale Del
Monte, affrescato con olio su muro dal Merisi nel 1597 all'interno del Casino Ludovisi, oggi Casino dell'Aurora sito in via Lombardia, aperto durante tutto il periodo della mostra.
Lungo i due piani espositivi delle Scuderie è
rappresentata quasi per intero l'antologia di quel pittore “famoso” ed
“eccellentissimo” che ha sapientemente operato una rivoluzione del vero
visibile, svelato dalle teatralità luministiche. Addentrati
nelle ombrose e suggestive sale espositive, dolcemente si irradiano,
all'interno delle composizioni, le fioche luci dei faretti tali da suggerir con
forza l'insita luminosità impressa nella tela ritratta. Dimorata da sempre
nella Pinacoteca Ambrosiana, e per la prima volta esposta fuorisede, La canestra di
frutta, nella sua tangibile ed equilibrata semplicità attrae a se
l'interessato fruitore, conducendolo nell'operoso cantiere teatrale
magistralmente diretto dal genio lombardo. Seguono il Ragazzo con la canestra di frutta, una
delle prime opere giovanili più importanti, e il Bacco degli Uffizi, dove Caravaggio
dipinse un'altra eccelsa natura morta intrisa di cristologico significato; il
trittico teste presentato pone per la prima volta un inedito confronto diretto.
Proseguendo
nel percorso espositivo, entriamo nel vivo del cantiere teatrale, osservando
gesti e smorfie di lancinante dolore, ascoltando canti, grida e lamenti delle
numerose maestranze infelici dell'amara sorte. Esemplari sono Musici
provenienti dal Metropolitan Museum di New York che, sommessamente a
colloquio con Il Suonatore di liuto dall'Ermitage, accordano gli strumenti e
riscaldano le voci, accomunati da un ideale ensemble armonico che incanta
visivamente e spiritualmente folle di visitatori.
Al
secondo piano del complesso espositivo, la tavolozza dell'artista diviene sempre
più scura e tetra, le tele sono quelle degli ultimi anni di vita; Caravaggio
dipinge in maniera frenetica ed ossessiva, forse perché braccato dai tanto
romanzati sicari del Gran Maestro dell'Ordine dei Cavalieri di Malta. Il rosso
sipario, con il quale l'autore caratterizza le sue opere, cala in un primo
momento sul macabro Davide con la testa di Golia della Galleria Borghese,
un'opera letta dalla critica come captatio
benevolentiae da consegnare al papa in una sorta di petizione di grazia dal
bando capitale e poi, definitivamente, sull'Annunciazione proveniente
dal Musée des Beaux-Arts di Nancy, giunta in mostra in ottime condizioni
dovute al recente restauro di mano italo-francese. La mostra sul Caravaggio è un
estasiante percorso figurativo, legato intimamente alla sfera sentimentale del
puro dato naturale, che merita d'esser vissuto.
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Fig. 1 CARAVAGGIO, Musici, 1594-95
olio su tela,
92,1 x 118,4 cm.
The Metropolitan Museum of Art, Rogers Found, 1952
New York, © 2009
Image copyright The Metropolitan Museum of Art/Art Resource/Scala, Firenze
Fig. 1 CARAVAGGIO, Canestra di frutta, fine del XVI secolo
olio su tela,
48 x 62 cm.
Veneranda Biblioteca Ambrosiana, Pinacoteca Ambrosiana, Milano
© 2009. Foto Scala, Firenze
Foto cortesia Ufficio Stampa della Mostra
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