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Linguaggio Spazio-Temporale Espressivo  
Angelo Calabria in arte ACA
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 4 Luglio 2010, n. 568
http://www.bta.it/txt/a0/05/bta00568.html
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Area Artisti

L'effetto dell'immagine estetica può diventare, approfondita in maniera sequenzialista, esperienza emotiva rinnovata. Quando da una percezione globale e immediata si passa ad una analitico-selettiva, mediata da una sensibilità evoluta, si scorge immediatamente un'ampia gamma di direzioni espressive spazio-temporali che arricchiscono la sfera emotiva della visione.
Viene portata alla luce una possibilità comunicativa, poco studiata ma immensa, legata, attraverso il numero che c'è in tutte le cose, al principio di sequenzialità espressiva.
Questo rinnovato universo comunicativo, non è da inventare, né da costruire ex-novo, si basa su una facoltà primordiale insita nell'organicità della mente umana: la capacità di contare. Ossia l'organizzazione percettiva spazio-temporale per numeri naturali. Quando parlo di numeri naturali faccio riferimento ai concetti puri di unità e successione del numero (O, OO, OOO) e non ai suoi referenti simbolici nelle varie culture (uno, due, tre, oppure 1, 2, 3).
Questa funzionalità risulterà più chiara pensando al processo analitico-selettivo (il «contare» le varie parti dell'insieme e metterle in ordine) che si attiva ogni qualvolta dobbiamo descrivere a qualcuno o ricostruire, ad esempio con il disegno, una determinata combinazione di forme e colori, indifferentemente si tratti di elementi referenziali o estetici.
Siamo oggi all'inizio di un percorso che porterà nell'arte, quale ulteriore esperienza espressivo-significativa, l'elaborazione spazio-temporale.

Se il numero delle direzioni spazio-temporali è illimitato, sono illimitate anche le possibilità espressive di questo nuovo linguaggio. Ogni cosa o evento racchiude una serie di emozioni e significati spazio-temporali legati alla propria natura sequenziale statica o dinamica. Attraverso il linguaggio sequenzialista ci si presenta quindi la capacità di arricchire la nostra sensibilità attraverso l'implementazione visiva: ieri l'occhio contemplante (la referenzialità figurativa), oggi l'occhio penetrante (l'immagine estetica) domani l'occhio elaborante (il percorso spazio-temporale).

Gli elementari valori linguistici spazio-temporali sono tre:

- l'effetto del singolo movimento spaziale (e di conseguenza temporale)
- l'effetto del singolo movimento temporale (e di conseguenza spaziale)
- l'effetto del percorso spazio-temporale, combinato.


Quindi l'espressività dell'opera d'arte sequenzialista sarà caratterizzata dalla direzione spazio-temporale di ogni singolo elemento in rapporto alla sua stessa struttura e dall'ordine spazio-temporale di ogni singolo elemento in rapporto agli altri.
Aumenteranno così le difficoltà di comprensione dell'arte, ma di conseguenza si evolveranno quantitativamente e qualitativamente le possibilità di espressione attraverso autentici valori artistici, capaci di svelare nuovi mondi sensibili.

Da un lato l'intensità della singola direzione, la sua alternanza nella «scelta» spazio-temporale, l'eco dell'immagine compositiva o il prevalere dell'elaborazione sequenziale; dall'altro la successione delle singole direzioni nel grande percorso espressivo, e inoltre i principi di unidirezionalità e pluridirezionalità, cioè l'armonia o il contrasto reciproco fra le singole direzioni, come pure il loro allontanarsi, convergere, opporsi, e ancora il modo di trattare le singole elaborazioni in rapporto alla Grande Elaborazione, di unire chiarezza e ambiguità nella leggibillità spazio-temporale attraverso elementi sequenziali formali, cromatici, materici, etc.
Le sequenze chiare e ambigue, la successione tra direzioni dominanti diverse, la scelta di una determinata energia-informazione sequenziale sulle altre, l'imporsi o il subordinarsi di una o più direzioni, il loro intensificarsi o indebolirsi, suggeriscono una serie infinita di possibilità espressivo-significative sequenzialiste prima inesplorate.

Ci sono direzioni che si impongono per la loro intensità percettiva, per il loro magnificente e incontrastato movimento espressivo, altre che più sommessamente si muovono inafferrabili, riecheggianti, ricche di spostamenti e combinazioni emotive inesprimibili a parole.

Esaminiamo nel dettaglio il concetto di «scelta» espressiva spazio-temporale. Abbiamo due coppie di energie-informazioni principali:

1. la direzione verso l'alto o verso il basso
2. la direzione in avanti o all'indietro.

La prima (fig. in basso a sinistra) ha una valenza emotiva più intensa perché veicola sensazioni estreme come l'elevazione, la gioia o la caduta, lo sprofondamento; la seconda (fig. in basso a destra) ha una valenza meno intensa perché veicola sensazioni meno estreme come l'incamminarsi, il progredire o la contrarietà, l'arretramento.

          

Con riferimento a queste energie-informazioni principali, attraverso la mediazione di coppie alternate, abbiamo ulteriori variabili espressive.
Tra l'alto e l'avanti una direzione espressiva intermedia (fig. in basso), che porta in sé l'incisività positiva del primo e la pacatezza positiva del secondo, sprigiona una sensazione combinata di elevazione-avanzante associabile alla forza, al coraggio, etc.

Tra il basso e l'avanti una direzione espressiva intermedia (fig. in basso), che porta in sé l'incisività negativa del primo e la pacatezza positiva del secondo, sprigiona una sensazione combinata di caduta-avanzante associabile alla debolezza, alla sfiducia, etc.

Tra il basso e l'indietro una direzione espressiva intermedia (fig. in basso), che porta in sé l'incisività negativa del primo e la pacatezza negativa del secondo, sprigiona una sensazione combinata di caduta-indietreggiante associabile alla tristezza, alla rassegnazione, etc.

Tra l'alto e l'indietro una direzione espressiva intermedia (fig. in basso), che porta in sé l'incisività positiva del primo e la pacatezza negativa del secondo, sprigiona una sensazione combinata di elevazione-indietreggiante associabile alla fuga, alla reazione, etc.

Spostando più o meno queste direzione intermedie verso un polo o l'altro si variano, intensificandole o indebolendole in maniera sottile e spesso inesprimibile, le rispettive emozioni.
Alterando la direzione associabile alla forza, al coraggio, etc. si ha nel primo caso (fig. in basso a sinistra) un'accentuazione emotiva (verso l'elevazione), nel secondo caso (fig. in basso a destra) un'attenuazione emotiva (verso l'avanzamento).

          

Alterando la direzione associabile alla debolezza, alla sfiducia, etc. si ha nel primo caso (fig. in basso a sinistra) un miglioramento emotivo (verso l'avanzamento), nel secondo caso (fig. in basso a destra) un peggioramento emotivo (verso lo sprofondamento).

          

Alterando la direzione associabile alla tristezza, alla rassegnazione, etc. si ha nel primo caso (fig. in basso a sinistra) un peggioramento emotivo (verso lo sprofondamento), nel secondo caso (fig. in basso a destra) un'attenuazione emotiva (verso l'indietreggiamento).

          

Alterando la direzione associabile alla fuga, alla reazione, etc. si ha nel primo caso (fig. in basso a sinistra) un'attenuazione emotiva (verso l'indietreggiamento), nel secondo caso (fig. in basso a destra) un'accentuazione emotiva (verso l'elevazione).

          

Esistono poi una serie di ulteriori sfumature emotive in base alle infinite combinazioni possibili tra le direzioni spazio-temporali esaminate. Nell'esempio in basso vediamo tre variabili: la direzione AltoAvanti, Alto-Avanti, Alto e Avanti, associabili rispettivamente a sensazioni di forza, di miglioramento, di sorpresa.

                    

Infine tutte le possibili direzioni spazio-temporali espressive sono idealmente comprese e trovano la loro «completezza» nel Senso Orario/Antiorario.

          

E nelle loro innumerevoli e differenti combinazioni significative.

          

          

          

          

          

Per concludere, facciamo un esempio pratico. Nelle immagini in basso analizziamo la «lettura» dello stesso soggetto attraverso tre approcci differenti: la prima figura a sinistra rappresenta - nell'interpretazione figurativa - un colletto, la seconda a destra è l'interpretazione astratta del medesimo soggetto. Le altre sei figure evidenziano l'approccio sequenzialista attraverso la «scelta» di alcuni dei possibili percorsi spazio-temporali espressivi legati alla conformazione del colletto.

          

          

          

          

A chi non sia prevenuto si presenta così un universo multisfaccettato di accenti emotivi che, nella loro irripetibile ricchezza e profondità, guidano la nostra anima verso il regno di una superiore conoscenza sensibile.

Il sistema linguistico qui esposto - in maniera schematica - non ha pretese di completezza scientifica (anche perché, oggettivamente, oggi siamo solo all'inizio di un percorso la cui fine è difficile intravedere), vuole soltanto offrire un nuovo orizzonte di possibilità espressive da esplorare, in aggiunta a quelle già acquisite dalla nostra coscienza.

Tutte queste sensazioni, dalle più univoche e intense alle più diversificate e indescrivibili, agiscono su ognuno di noi sia in maniera oggettiva (cioè percorrendo «canali» già acquisiti) che in maniera soggettiva (cioè guidandoci, attraverso successioni e percorsi inesplorati, verso gli angoli più remoti della nostra sensibilità).

Se il «seguire» queste energie-informazioni espressive lascia indifferenti, non arriva a smuovere l'animo allora - come nel caso della contemplazione referenziale e dell'interiorizzazione estetica - occorre «aprirsi» a un processo di intensificazione, di compenetrazione tra occhio, mente e cuore per arrivare a emozionarsi, in maniera evoluta, delle ricchezze che questo nuovo valore comunicativo, il «contare» espressivo-significativo, porta in sé.

Per concretizzare quello che abbiamo sviluppato in questo saggio - dall'aspetto schematico all'applicazione creativa - si può fare riferimento alle tre opere sequenzialiste qui riprodotte, che per comodità di definizione classificheremo nelle categorie: «frecce» (fig. 1), «numeri» (fig. 2) e «unità» (fig. 3), ognuna delle quali - è bene precisarlo - veicola attraverso differenti gradi di «leggibilità sequenziale» le proprie peculiari direzioni spazio-temporali espressive.

 


fig. 1
Elaborazione: Percorso Spazio-Temporale Espressivo. Controcorrente.

 


fig. 2
Elaborazione: Percorso Spazio-Temporale Espressivo. Alla fine del Tunnel, la Luce.

 


fig. 3
Elaborazione: Percorso Spazio-Temporale Espressivo. Tentativo di Reazione.



N.B. Potete trovare maggiori informazioni sulla ricerca artistica e parziali riferimenti scientifici su: www.sequenzialismo.com










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Elaborazione: Percorso Spazio-Temporale Espressivo. Attenuazione Disperata Risolta

Fig. 1
ANGELO CALABRIA, in arte ACA,
Elaborazione: Percorso Spazio-Temporale Espressivo. Attenuazione Disperata Risolta, 2010
smalto e sabbia su tela,
cm. 30 x 40

Elaborazione: Percorso Spazio-Temporale Espressivo. Delusione Finale

Fig. 2
ANGELO CALABRIA, in arte ACA,
Elaborazione: Percorso Spazio-Temporale Espressivo. Delusione Finale, 2010
smalto su tela, cm. 30 x 40

Elaborazione: Percorso Spazio-Temporale Espressivo. Rasserenamento Finale

Fig. 3
ANGELO CALABRIA, in arte ACA,
Elaborazione: Percorso Spazio-Temporale Espressivo. Rasserenamento Finale, 2010
smalto su tela, cm. 30 x 40




Foto cortesia Angelo Calabria in arte ACA








 

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