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Un’esperienza di laboratorio universitario sulla “Didattica innovativa dell’arte e dei musei”  
Irene Di Ruscio
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 28 Gennaio 2011, n. 592
http://www.bta.it/txt/a0/05/bta00592.html
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Area Didattica

Sperimentare … direttamente e sulla propria pelle !

Questa è stata la parola d’ordine del corso di “Didattica innovativa dell’arte e dei musei”, primo laboratorio universitario attivato presso i corsi di laurea di I e II livello in Beni Culturali e in Storia dell’Arte della Facoltà di Lettere dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti, nell’anno accademico 2009/10 (secondo semestre, marzo-maggio 2010) e affidato alla mia docenza.

Nuova la materia, nuovo l’approccio: poca, pochissima la teoria, giusto le basi necessarie; forte, fortissimo lo stimolo a mettersi in gioco, in prima persona, per trasformare le proprie preziose conoscenze teoriche, acquisite grazie ai tradizionali e fondamentali corsi di studio universitario, in capacità di comunicare, ad un pubblico di non addetti, contenuti specifici e specialistici della materia storico-artistica e, al contempo, educarlo al rispetto del patrimonio artistico. Un comunicare ed educare, però, anch’essi non tradizionali: non fatti di parole, ma composti di operatività e interazione, nutriti da tecniche e metodologie di carattere attivo ed innovativo.

Conoscere tecniche e strategie, acquisire conoscenze e abilità utili a progettare efficaci percorsi di educazione al patrimonio artistico, in diversi ambienti (museo, scuola, territorio), per determinati utenti (in questo caso ci si è concentrati particolarmente sulla scuola, nei diversi gradi in cui è articolata), è stato l’obiettivo più specifico del corso/laboratorio.

Non l’unico, però, e nemmeno il più “importante”. Ciò che gli studenti che hanno frequentato (23, tutte donne) hanno particolarmente apprezzato, è stata la possibilità di confrontarsi direttamente con uno dei possibili campi di applicazione dei loro studi e di testare rispetto ad esso il proprio interesse personale ed eventuali attitudini, abilità, capacità individuali, nonché la personale propensione a svolgere un’attività di questo tipo. Un’occasione, dunque, oltre che di studio, di orientamento e formazione professionale sul campo.

Venti le ore di laboratorio, non unicamente in aula, bensì presso sedi museali locali come il Museo d’Arte Costantino Barbella di Chieti e il Museo Civico Basilio Cascella di Pescara e dieci circa le ore di lavoro cooperativo con assistenza a distanza. In aggiunta a questi momenti di formazione “obbligatoria”, sono stati offerti momenti facoltativi di approfondimento individuale, costituiti dalla possibilità di assistere a interventi di educazione al patrimonio a carattere attivo, che io (come titolare di uno studio professionale attivo nel settore) svolgevo nel medesimo periodo, presso musei e scuole. A questi interventi didattici faceva immediato seguito un momento di riflessione e discussione comune.

Il laboratorio universitario è stato impostato su un doppio livello di approccio. Ogni modulo didattico ha fatto uso di metodologie proprie della didattica attiva e di strategie didattiche innovative, le stesse di fatto  oggetto del corso, per cui alle studentesse era richiesto di fare, agire, operare in un certo modo al fine di conseguire determinati obiettivi, conoscenze e abilità. Contemporaneamente allo svolgersi pratico e operativo delle attività a loro rivolte, si stimolava l’attivazione di un processo metacognitivo, ossia di riflessione sulle modalità attraverso le quali si verificava in ciascuna il proprio apprendimento.

In questo modo, le studentesse hanno vissuto l’esperienza diretta di un apprendimento favorito dall’uso di quegli stessi strumenti che a loro era richiesto studiare, osservare, analizzare, rielaborare in forma critica e personale ed infine utilizzare.

Sarebbe lungo ripercorrere tutte le fasi delle attività. Basterà qui dire che, partendo dall’esperienza diretta e personale, stimolate all’uso della creatività come potente strumento per differenziare la propria capacità comunicativa e didattica da ciò che normalmente si fa, oggi, in materia di educazione nei musei e sul territorio, le studentesse hanno lavorato per realizzare un prodotto del tutto nuovo, un nuovo percorso educativo.

Divise in sei gruppi di lavoro, guidate passo per passo, hanno dedicato le loro energie a progettare piccoli interventi di laboratorio su opere d'arte abruzzesi a loro scelta, spesso coincidenti con gli argomenti delle tesi di laurea triennale: Le Quattro Stagioni di Pasquale Celommi (Teramo, Pinacoteca Civica), il Trittico di Alba Fucens (Celano - AQ, Castello Piccolomini, Museo Nazionale d'Arte Sacra della Marsica), Le Serpi di Francesco Paolo Michetti (Francavilla al Mare - CH, Museo Michetti), gli affreschi della cripta dell'Abbazia di San Giovanni in Venere (Fossacesia - CH), La figlia di Jorio di Francesco Paolo Michetti (Pescara, Palazzo della Provincia), l'affresco con l'Incontro dei tre vivi e dei tre morti (Atri - TE, Cattedrale di S. Maria Assunta).

I percorsi realizzati e dotati di propri materiali didattici originali sono stati oggetto della prova pratica finale, durante la quale alle studentesse è stato chiesto di condurre le attività didattiche di loro ideazione per le colleghe.

Dai lavori del laboratorio universitario è nato ora un progetto sperimentale, volto ad offrire alle studentesse che lo desiderano (13 sulle 23 frequentanti hanno aderito) la possibilità di incontrare studenti di scuole primarie, secondarie di I e II grado, e poter testare concretamente, sul piano della validità pedagogica, i propri percorsi. Il progetto è ora all’esame dei possibili finanziatori.

 

 

 

 

Per aver potuto condurre questa esperienza, ringrazio la Facoltà di Lettere dell’Università G. D’Annunzio di Chieti e, particolarmente, il Preside Prof. Stefano Trinchese, il Presidente del Corso di Laurea in Beni Culturali Prof. Fabio Benzi, la Prof.ssa llaria Miarelli Mariani docente di Museologia, con la quale si è instaurata un’ottima collaborazione sul piano della ricerca in materia di educazione museale, e naturalmente tutte le mie studentesse, i cui nomi sono pubblicati sul sito www.irenediruscio.it.








Gli studenti dalla parte degli utenti Fig. 1
Gli studenti dalla parte degli utenti
Il primo approccio al laboratorio universitario.
Sede: Museo Civico B. Cascella, Pescara

La progettazione dei percorsi e dei materiali didattici Fig. 2
La progettazione dei percorsi e dei materiali didattici
Attività sperimentali del laboratorio.
Sede: aula informatica della Facoltà di Lettere dell'Università G. D'Annunzio di Chieti

L'allestimento dei materiali didattici realizzati Fig. 3
L'allestimento dei materiali didattici realizzati
Test sui materiali e prime prove di conduzione.
Sede: aula della Facoltà di Lettere dell'Università G. D'Annunzio di Chieti

Percorsi in scena ! Fig. 4
Percorsi in scena !
Uno dei gruppi di lavoro durante la conduzione delle proprie attività, test finale del lavoro valido come prova pratica di fine corso.
Sede: Museo d'Arte C. Barbella, Chieti

Percorsi in scena ! Fig. 5
Percorsi in scena !
Le studentesse durante la prova finale di uno dei gruppi di lavoro.
Sede: Museo d'Arte C. Barbella, Chieti

Foto cortesia Irene Di Ruscio

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