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Il nuovo archivio digitale d'immagini e la nuova rivista d'arte e archeologia dell'Università di Cagliari  
Luigi Agus
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 3 Maggio 2011, n. 603
http://www.bta.it/txt/a0/06/bta00603.html
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Labord.it è il nuovo sito internet che raccoglie un vasto archivio d’immagini per la storia dell’Arte e l’archeologia in Sardegna a disposizione degli studiosi di tutto il mondo. Si tratta di un “Laboratorio di Risorse Digitali” per due discipline per le quali le immagini a medio e grande formato sono indispensabili, non solo per la conoscenza, ma anche per lo studio e l’approfondimento. Un archivio simile a quello della fototeca Zeri di Bologna, che raccoglie le immagini (oltre duecentomila) provenienti dalla collezione del grande storico dell’arte. L’archivio sardo tuttavia presenta una peculiarità unica, perché altamente specializzato su una regione come la Sardegna, ancora non molto conosciuta da un punto di vista storico-artistico.

Il progetto nasce dal Dipartimento di Scienze Archeologiche e Storico-artistiche dell’Università degli Studi di Cagliari e consiste in un archivio fotografico digitale creato attraverso l’acquisizione da originali dell’archivio dello stesso Dipartimento. Si tratta d’immagini di vario tipo: stampe cartacee, diapositive di diverso formato, fotografie digitali, in bianco-nero e a colori, realizzate dagli anni Sessanta del secolo scorso a oggi. Un archivio quindi non solo attuale, ma anche storico che assume un valore eccezionale soprattutto per gli studi relativi ai restauri, le manomissioni o altri interventi che le opere hanno subito negli ultimi cinquant’anni.

Si tratta di un’opera in progress che viene costantemente aggiornata, via via che le immagini sono catalogate, acquisite e messe in rete. Nella fase iniziale sono state inserite immagini relative all’architettura bizantina e romanica, che presto verranno incrementate con immagini relative ai diversi settori cronologici e tematici dell’archeologia e della storia dell’arte in Sardegna. Sono in corso di acquisizione materiali fotografici analogici, stampe cartacee, diapositive di vario formato o digitali.

Tutto ciò è disponibile – così come lo sarà quello che verrà caricato – online per la consultazione e l’utilizzo a varie risoluzioni per usi differenziati (ricerche scolastiche, tesi di laurea, ricerche a livello universitario, fruizione per strumenti turistici, ecc.) da studenti, ricercatori e in generale da chiunque abbia interesse ad acquisire immagini fotografiche del patrimonio archeologico e storico-artistico della Sardegna. In particolare l’archivio è a disposizione di studenti che necessitino di materiale visivo nel corso di approfondimenti in ambito scolastico e universitario; a ricercatori che abbiano bisogno di immagini fotografiche capaci di documentare situazioni talvolta differenti dalle odierne; di appassionati di storia locale, di archeologia, di storia dell’arte della Sardegna, per le esigenze più disparate.

Le immagini vengono acquisite nel formato comune con estensione jpg con una risoluzione di 600 dpi e una profondità di 24 bit. Le scansioni sono eseguite con scanner professionali quali: Epson perfection V 700 Photo (formato A4) ed Epson GT 20000 (formato A3). Il primo in grado di acquisire immagini con una risoluzione ottica di 6400 dpi e una profondità di 48 bit, mentre il secondo garantisce una risoluzione di 1200 dpi. I formati di salvataggio possono essere TIF e RAW.

Le immagini cartacee vengono scansionate nella dimensione originaria al 100%, mentre le pellicole positive e negative vengono ingrandite al 500%. I parametri (maschera di contrasto, riduzione grana, ripristino colore, correzione retroilluminazione, rimozione graffi, colore RGB, contrasto, luce

e livelli) non sono alterati al fine di non conferire un carattere di interpretazione alla procedura di acquisizione.

Tutte le immagini sono scaricabili e utili sia per la visualizzazione a monitor, sia per l'uso editoriale, per il quale tuttavia occorre fare un’apposita richiesta. È possibile inoltre ottenere gli originali con un alto grado di risoluzione (600 dpi), sempre a titolo gratuito, indirizzando una richiesta al LaboRD e impegnandosi a far pervenire una copia della pubblicazione a stampa, nella quale risulterà il LaboRD quale proprietario dell’immagine.

Attualmente sono state acquisite oltre 5000 immagini relative alla Storia dell’arte medievale in Sardegna. Perché abbia carattere unitario e quanto più possibile completo, l'archivio verrà limitato alla sola Sardegna, con progressivo ampliamento ad altri settori cronologici della Storia dell’arte e dell’Archeologia.

Le immagini fotografiche sono consultabili online sul sito www.labord.it attraverso un sistema di ricerca semplice e uno avanzato. Col sistema di ricerca semplice è possibile inserire tre parametri di riferimento: nome dell’immagine, il comune (selezionabile attraverso un elenco predeterminato) e lo stile del monumento. Con la ricerca avanzata i parametri diventano ben sette: oltre il comune (selezionabile come per la ricerca semplice) è possibile reperire le immagini attraverso il numero d’inventario, il tipo di supporto (digitale, stampa, diapositiva e negativo), l’immagine, la localizzazione, il colore (b/n o colore) e alcune parole chiave (romanico, affresco, bizantino, ecc.). Nell’home page di volta in volta vengono visualizzati sempre gli ultimi caricamenti. Tali criteri base verranno allargati con l’ampliamento dell’archivio alla storia dell’arte moderna, contemporanea e all’archeologia.

Un’iniziativa – quella del Dipartimento di Scienze Archeologiche e Storico Artistiche dell’Università di Cagliari, diretto da Simonetta Angiolillo – che si affianca anche a una nuova rivista on-line di carattere scientifico: “Archeoarte”, il cui titolo già documenta lo scopo per il quale è stata creata. La rivista è facilmente consultabile registrandosi al sito in maniera del tutto gratuita, sia come autore, sia come lettore. Una novità editoriale – come ha evidenziato Simonetta Angiolillo nel suo editoriale – che cade proprio nel ventesimo anniversario della fondazione del Dipartimento, affrontando “le incognite di una nuova rivista annuale … elettronica, che permetterà dunque un’ampia e rapida diffusione degli studi e delle problematiche trattate, garantendo un libero accesso a tutti gli studiosi interessati”.

Una serie d’iniziative – insomma – che vedono al centro il web e le nuove tecnologie per agevolare il lavoro di studiosi, ricercatori, docenti, ma anche studenti, appassionati o semplicemente persone che hanno voglia di conoscere un’isola per certi versi ancora da scoprire.








Labord

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Labord



	

Immagine cortesia Luigi Agus

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