La mostra LIVE! - L’arte incontra il rock racconta il dialogo tra l’arte
contemporanea e la musica rock e come
questo abbia creato un universo culturale significativo nell’interpretazione
dello spirito del tempo.
La dimensione della performance che si è affermata nelle
arti visive negli anni Sessanta ha rappresentato un elemento di congiunzione
tra i due ambiti attraverso le differenti discipline come la pittura, la
scultura, la fotografia, il cinema, la videoarte e le contaminazioni con lo
sviluppo delle altre forme visive che vanno dell’installazione al videoclip e
che trovano affinità e rappresentazione estetiche con le esibizioni live dei
concerti musicali di quegli anni.
Nel 1969 Harald Szeemann curava la mostra When Attitudes Become Form, alla Kunsthalle di Berna, e stabiliva un modello operativo di curatela, per gli anni a venire, che apre nuovi orizzonti all'arte contemporanea in rapporto allo spazio espositivo che diventa un'opera a sé e alle idee degli artisti.
La mostra Live! parte proprio dalla fine degli anni Sessanta, gli anni di
Woodstock, dei Beatles che si esibiscono sul tetto della casa discografica
Apple, gli anni della diffusione delle utopie e subito dopo della loro caduta.
Significativa è la Spiral Jetty di Robert Smithson, opera simbolo della Land Art, che testimonia l'invasione della natura da parte dell'arte; questo tipo di creatività viene in mostra correlata al suono dei Pink Floyd. Gli anni Settanta sono anche gli anni di
David Bowie e di tutto il lavoro performativo, estetico e simbolico che viene
elaborato sul tema del corpo che oltrepassa il concetto di genere, come
nell’artista Urs Lüthi che nel 1973 alla mostra Contemporanea curata da Achille Bonito Oliva presenta un lavoro sul
tema del corpo come performance artistica e teatrale. Contemporanea si è affermata come una sintesi del panorama delle
esperienze d’arte d’avanguardia sulla ricerca artistica radicale, estetica ed
ideologica. L’aspetto multidisciplinare ha reso questa manifestazione parallela
alle altre grandi manifestazioni come Documenta a Kassel e la Biennale di
Venezia.
La contaminazione tra i generi
prosegue con le sperimentazioni elettroniche di Nam June Paik che nel video
suona insieme a Joseph Beyus.
La mostra Bad Painting del 1978 ospitata al New Museum di New York segna un
nuovo periodo espressivo dove ai musicisti e ai pittori non viene più chiesto
di saper suonare e dipingere seguendo le regole prestabilite. Da questa nuova
estetica legata alla follia e alla sporcizia nasce il fenomeno punk dei Sex
Pistols che con le loro provocazioni hanno rinnovato il linguaggio del rock e
l’immaginario collettivo.
Sempre seguendo in modo cronologico questo percorso tra rock e arte contemporanea si arriva agli anni Ottanta dove bellezza, kitsch ed edonismo trovano nella pittura la massima espressione con la transavanguardia e l'arte metropolitana. La pittura della transavanguardia è stata consacrata in Italia con l'affermazione di artisti come Paladino, Clemente, Chia, Cucchi e De Maria, presenti alla Biennale di Venezia nella sezione Aperto 80 ideata da Achille Bonito Oliva e Harald Szeemann.
Il postmodernismo in architettura
e nel design viene documentato dal lavoro di Alessandro Mendini che ha portato
avanti il concetto di una poetica a favore della versatilità, trasversalità e
dinamicità; utopia e alchimia sono alla base del suo alfabeto visivo.
Jean-Michel Basquiat e Keith
Haring rappresentano le star del graffitismo negli anni in cui Madonna cantava Like a virgin, diventando l’icona sexy
del pop al femminile. La sua immagine e la sua musica arrivano a livello
globale grazie a MTV e ai videoclips che hanno cambiato le modalità di
fruizione della musica.
La caduta del muro di Berlino,
tema presente nelle opere dell’artista russo Leonid Sokov, è l’evento del più
significativo del 1989 e trova la sua metafora sonora e visiva in The Wall, un
album dei Pink Floyd del 1979 e dell’omonimo film di Alan Parker, del 1982.
Gli anni Novanta sono ricordati nel 1991 al Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato con una importante mostra: Una scena emergente.
Sono gli anni in cui Matthew Barney, artista visivo e visionario, e Bjork, sua
compagna di vita e di suggestioni, musicista elettronica colta e raffinata,
collaborano attraverso sensibilità comuni.
Nel 1992 la mostra Post human a cura di Jeffrey Deitch al
FAE – Musée d’Art Contemporain di Losanna ha segnato un’epoca tra mimetismo e
simulazioni, ingegneria genetica e chirurgia, estensioni cerebrali e
alterazioni del corpo determinando la nuova estetica e politica del corpo nel
villaggio globale.
Bjork nel 1999 canta il brano All is Full of Love e Chris Cunningham
ne realizza un video dove due robot di genere femminile si scambiano tenere
effusioni, secondo un’iconografia che trae ispirazione dai fumetti giapponesi;
nel 2001 il video sarà presentato alla Biennale di Venezia.
Un’altra mostra importante,
sempre all’interno di questo percorso espositivo, è Sensation del 1996 dove si pone alla ribalta la nuova scena
artistica inglese ed in particolare il lavoro di Damien Hirst. Nei club si diffonde in musica il Britpop, un suono nato dalla scena indipendente ed underground del Regno Unito, che mescola sonorità psichedeliche alla new wave o alla dance music, sfruttando le nuove tecniche del suono.
La mostra, senza aver la pretesa
di essere esaustiva e con tanti vuoti importanti, si chiude con il Duemila, con
la figura di Michael Jackson e con un interrogativo sul futuro del rock e dei
suoi miti.
Probabilmente finisce così il
periodo dei grandi eventi, con la morte del re del pop e con l’evocazione
dell’ultimo concerto This is it: lo
spettacolo che non c’è mai stato.
LIVE!
L’arte incontra il
rock a cura di Luca
Beatrice e Marco Bazzini
Sale espositive
CENTRO PER L’ARTE
CONTEMPORANEA LUIGI PECCI
Viale della Repubblica 277, Prato
Tel. +39 0574 5317
Email: info@centropecci.it
Dal 21 maggio al 7 agosto 2011
Arte:
Alighiero Boetti, Marco Lodola,Yoko Ono, Pattie Boyd, Andy Warhol, Robert
Indiana, Ira Schneider, Gianfranco Gorgoni, Matteo Guarnaccia, Paolo Icaro,
Franco Vaccari, Giulio Turcato, Marcello Jori, Dennis Oppenheim, Giuseppe
Chiari, Joan Jonas, Luciano Giaccari-MUel Videoteca Giaccari Varese, Urs Lüthi,
Luigi Ontani, Victor Vasarely, Iain Forsyth & Jane Pollard, Peter
Christopherson,William English, Jamie Reid, Linder, Martin Kippenberger,
William Wegman, Patti Smith, Robert Mapplethorpe, Sandro Chia, Nicola De Maria,
Alessandro Mendini, Massimo Iosa Ghini, Nam June Paik, Joseph Beyus, Edo
Bertoglio, Jean-Michel Basquiat, Keith Haring, Francesco Clemente Robert Longo,
Mark Kostabi, Paul Tschinkel-Innertube, Anton Corbijn, Malick Sidibé, Cheri
Samba, Lonid Sokov, Thomas Billhardt, Nan Goldin, Massimo Kaufmann,
Gilbert&George, Fischli&Weiss, Efrem Raimondi, Stefano Arienti, Marco
Cingolani, Daniele Galliano, Massimo Barzagli, Raymond Pettibon, Karen
Kilimnic, Pruitt-Early, Daniel Johnston, Richard Kern, Cindy Sherman, Christian
Marclay, Macelo Gutman, Richard Billingham, Marc Quinn, Sam Taylor-Wood, Damien
Hirst, Stanley Donwood, Aernout Mik, Tony Oursler, Nico Vascellari, Emanuele
Becheri, Fausto Gilberti, David LaChapelle, Gianni Molaro
Musica:
The Beatles, Rolling Stones, Pink Floyd, David Bowie, Sex Pistols, Bob Marley,
Renato Zero, U2, Vasco Rossi, Elvis Costello,The Buggles, Roger Waters,
Nirvana, Blur, Oasis, Gorillaz, Bjork, Radiohead, Michael Jackson.
Catalogo con testi di Luca Beatrice e Marco Bazzini, edito
da Rizzoli
La mostra è promossa dalla Regione Toscana e dal Comune di
Prato
con il sostegno di ASM, Consiag e della Banca Popolare di
Vicenza
con il contributo di Ceres, Fender – M. Casale Bauer
e con la partnership di MTV Classic (canale 705 di SKY)
LINK
Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci
http://www.centropecci.it/
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