54° BIENNALE D’ARTE DI VENEZIA
Padiglione Italia – Tese delle Vergini all’Arsenale
Dora Tass / Oggetti perturbanti
Dora Tass scelta da Bernardo Bertolucci a far parte degli artisti presenti nel
Padiglione Italia alla 54° Biennale di Venezia, presenta per l’occasione
l’opera inedita dal titolo Oggetti
perturbanti. Servendosi del medium olografico in 3D, combinato con gli
oggetti della obsoleta comunicazione
analogica (la macchina da scrivere, il telefono, il tape-recorder), realizza una serie di assemblage
tra modernità e storia passata, tra reale e virtuale. L’intero lavoro,
frutto di una ricerca di questi ultimi anni, è pensato come una paradossale collezione di oggetti assurdi e
ironicamente riproposti come ‘documenti’ in un bizzarro museo della tecnologia. Per
tale occasione presenta cinque oggetti di questa collezione.
“ (…) Se al sacro, al santo, al divino
è legato il tema dell’apparizione, non è insensato scorgere nelle improvvise
visioni che l’occhio incontra di fronte agli ologrammi di Dora Tass (un
fenomeno ottico affidato alla proiezione molecolare), un’epifania che li
sottrae al tecnicismo, rendendo le sequenze di questi oggetti virtuali – il
telefono, il tape recorder, la macchina da scrivere – una sorta di teoria di
santi o di profeti. L’inconsistenza dell’immagine, l’elemento circolare
onnipresente (il tasto della macchina, i due cerchi del tape recorder) ed il
fascio di luce che domina dall’alto la ‘cosa’, sono ulteriori elementi. Se da
un lato ricordano in quanto oggetti vaghe ascendenze duchampiane, dall’altro
impongono alla visione un gioco liberatorio del pensiero. Insomma il ready-made duchampiano, sostanziato dalla
sfera dell’esperienza mistica, diviene un vero gioco sui prodigi, un anti-ready-made.”
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