FARM è un progetto che trova
identità in alcuni luoghi definendo una modalità operativa, uno stile e un
territorio; nasce da una scelta di vita di Andrea Bartoli, notaio e collezionista,
che nel 2000 decide di ristrutturare, nel territorio di Butera, un paesino
siciliano della provincia di Caltanissetta, una masseria di famiglia, del
Settecento, e farne un albergo di charme
chiamato appunto FARM: un luogo dove l’ospitalità e la convivialità si legano
ad eventi culturali ed artistici.
Nasce così questo progetto inteso
anche come spazio di accoglienza per gli artisti, per la produzione dei loro
lavori, per l’innovazione e la condivisione dei linguaggi contemporanei.
Gli sviluppi futuri, infatti,
vedranno l’abbandono della semplice idea di collezionismo iniziale a favore di
un concetto più ampio, che investirà la produzione e promozione di artisti e
delle loro opere in rapporto al territorio e a temi ben precisi.
Una svolta importante avverrà nel
2005 con una serie di mostre che contribuiranno a caratterizzare le scelte e lo
stile del progetto insieme all’evento più importante e mondano della stagione:
le mostre di Terry Richardson in Sicilia.
Kibosh, il sex-project fotografico di Terry Richardson, è la prima
grande produzione ufficiale di FARM condivisa con due gallerie siciliane: a
Catania con ARTE CONTEMPORANEA di Rosanna Musumeci, oggi a Bruxelles, e a
Palermo con la Galleria Francesco Pantaleone.
Terry Richardson, fotografo
controverso e censurato, che ha realizzato diverse campagne di moda per le
firme più prestigiose del settore, in uno stile trasgressivo e provocatorio,
narcisista e autobiografico, descrivendo una sessualità irriverente, forte,
ironica e divertita, spontanea e glamour, viene prodotto dalla FARM, come primo
grande evento nazionale e internazionale, in una importante mostra personale
dal forte impatto comunicativo e visivo; un evento che pone le basi alla
politica culturale di FARM, una politica che vuole andare al di là dei clichè morali ed estetici a favore
dell’immaginazione, della spontaneità e della provocazione.
Parigi, Londra e Marrakech sono
solo alcune delle tappe dei numerosi viaggi di Andrea Bartoli, che, oltre alle
suggestioni visive e dell’immaginario, mette insieme collaborazioni
internazionali, come quella con l’artista austriaco, residente a Palermo, Uwe
Jaentsch; esperienze che, nel 2007, lo porteranno a produrre il lavoro di sei
giovani artisti rumeni, Focus Bucarest.
Nel 2009 inizia a pensare al
progetto di Farm Cultural Park.
Il progetto nasce nel 2010 e
riguarda la ristrutturazione e riqualificazione del centro storico di Favara e
nello specifico del Cortile Bentivegna, meglio conosciuto come il cortile dei sette cortili, che viene
messo in relazione con i suoi diversi spazi e le varie attività che lo animano;
il gioco del contrasto tra le vecchie costruzioni e gli spazi ristrutturati,
che ospitano opere di arte contemporanea dal forte impatto visivo, ne fanno un
luogo della sperimentazione e della transizione culturale e visionaria, una
sorta di casbah mediterranea dove
tutto è intrecciato e sovrapposto, uno spazio per la mediazione e per la
ridefinizione identitaria che si pone come metafora della contaminazione del
tempo presente, dove tradizione e nuovi linguaggi interagisco determinando una
nuova archeologia della postmodernità.
Il Parco Culturale e Turistico
Contemporaneo viene inaugurato il 25 giugno del 2010, con la mostra Greetings from Italy di Max Papeschi,
dopo la ristrutturazione dei primi spazi destinati a Galleria d’Arte
Contemporanea e a Concept Store di Design che all’interno del progetto Farm Cultural Park danno vita a Farm Young Art. La mostra personale di
Max Papeschi segue, come da copione, la filosofia dello stupore e della
provocazione secondo le intenzioni ben condivise dai suoi organizzatori. Il
lavoro di Papeschi, infatti, è quello di un artista figurativo che si muove
nell’ambito della digital art proponendo un lavoro politicamente scorretto che
mette in evidenza, in maniera ironica e divertita, gli effetti della
globalizzazione e del consumo che si trasformano in orrore quotidiano, dove i
personaggi vengono alterati con sovrapposizioni simboliche inquietanti per
essere trasformati in incubi collettivi e surreali.
Denuncia, provocazione, ironia,
coinvolgimento e modifica dello spazio sociale e fisico sono gli aspetti forti
del progetto, che ha visto sin dall’inizio la partecipazione di diverse
organizzazioni culturali volte a fare rete e ad amplificare e ramificare gli
interventi come la Fondazione Bartoli Felter, Arte giovane Sicilia, Sicily
Foundation, Fondazione Fizcarraldo, Terry Richardson Fan Club e Uwe Jaentsch
Museum. Collaborazione e sinergie per la sperimentazione e l’innovazione per
una Sicilia migliore che sa andare oltre i luoghi comuni e le cattive pratiche
della politica a favore del sogno: You
are beautiful è scritto sul muro di un caseggiato in rovina con ironia,
consapevolezza e irriverenza.
Farm Cultural Park diventa così un importante distretto culturale,
con finalità artistiche, turistiche e ricreative, ispirato alla città di
Marrakech, in particolare alla piazza Place
Jemee el fna, ma anche al museo-laboratorio di Parigi, il Palais de Tokyo,
e, per l’aspetto sociale e culturale di aggregazione ed incontro gratuito per
l’arte, al mercato Cadmed Town di
Londra.
Un luogo di colori, odori ed
energie, un progetto di riqualificazione territoriale da restituire alla
collettività; una politica culturale che definisce modelli di crescita sociali
attraverso la decentralizzazione di modalità, da sempre monopolio dei grandi
centri urbani; il locale si relaziona con il globale esprimendo un proprio
valore ideale alternativo. E’ così che la cultura può rappresentare un mezzo
per modificare le coscienze, lo spazio sociale, collettivo e fisico, anche in
termini economici; tutto questo a pochi chilometri dalla valle dei Templi e con
il proposito di voler far diventare Farm
Cultural Park la seconda attrazione turistica della provincia di Agrigento.
Il progetto comprende anche le
residenze artistiche, singole e collettive, con la partecipazione di artisti e
curatori per la produzione di opere pubbliche che abbiamo una relazione con il
territorio, mentre architetti, designers ed artisti lavorano insieme
interagendo su temi specifici; tutte queste pratiche fanno di Farm Cultural Park un luogo per
l’innovazione, per l’eccellenza, per il confronto e la formazione di stimoli,
energie culturali, sociali ed economiche.
In alcune situazioni i progetti
vengono curati direttamente dall’artista stesso, senza ulteriori filtri
curatoriali, in modo da stabilire un contatto diretto con il pubblico.
FARM è così divenuto un brand, un marchio di espressione dello
spirito che si espande in diverse direzioni, coltivando un’idea di arte intesa
come scelta di vita basata sulla molteplicità dei linguaggi artistici: design,
comunicazione, fotografia, disegno, installazioni oggettuali, progetti di Public Art e di arte relazionale.
Il progetto è stato presentato in
Italia e all’estero, in diverse sedi, ed è approdato il 17 dicembre 2011 a
Palermo presentato da Temporary Museum,
un contenitore e promotore di cultura contemporanea per vivere l’arte in luoghi abitualmente non deputati all’arte,
con l’evento PALERMO UNDER ATTACK.
Palermo Under Attack è stato l’allestimento di un luogo della città
storica, gli spazi esterni di Palazzo Steri, uno spazio che pervaso dal basso,
attaccato dalle immagini e dalle parole in maniera ironica, ludica e artistica
è divenuto un luogo di accadimenti e di cambiamento mentale dove transitano
idee, emozioni, relazioni a favore di una filosofia trasversale delle buone
pratiche e dell’eccellenza che vuole andare oltre la politica, oramai incapace
di seguire il sogno, oltre il luogo comune di un Sud che si lamenta, ma che
vuole osare e fare opponendosi alle logiche comuni.
A Palermo si sono incontrati
artisti, architetti, creativi con numerose organizzazioni, culturali ed
artistiche, per una grande festa del contemporaneo e per creare un network mediante una rete di intenti; un
momento temporaneo di incontro e confronto tra chi vive e pratica l’arte, chi
la promuove e la produce e chi la fruisce a vari livelli tra etica, estetica,
comunicazione e innovazione.
Farm Cultural Park sarà presente il 29 marzo 2012 a Castelvetrano
(Trapani), ospitato dall’associazione AIAC per Partire_Tornare_Restare, e a Catania alla Fiera di Arte
Contemporanea Art FaCTory 02.
Il giorno 11 febbraio 2012 verrà
inaugurata a Favara Resistance, la
mostra personale di Elfo, un artista bresciano che si muove nell’ambito della street art utilizzando la tecnica del bombing e il lettering classico, mescolato ad elementi naturali che
decontestualizzano il lavoro dall’ambito specifico del writing system.
A giugno 2012 i festeggiamenti, a
Favara, per l’anniversario di Farm
Cultural Park: due anni di azioni, territorio, resistenze.
Farm Cultural Park
Cortile Bentivegna, Sette Cortili
– Favara, Agrigento
Tel. +39.0922.34534 - +39.320.1793171
http://www.farm-culturalpark.com
info@farm-culturalpark.com
Orario di apertura: da martedì a
Domenica 17.00 – 24.00
Giorno di chiusura: Lunedì
Ingresso libero
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