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“Taare Zameen Par”: pensatori per immagini  

Eleonora Rovida
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 30 Agosto 2014, n. 725
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Every child is special


Taare Zameen Par [1] , ovvero Stelle sulla Terra, è un film del 2007 diretto e interpretato da Aamir Khan. Appartiene alla cultura bollywoodiana ed è conosciuto per numerosi premi tra i quali il Filmfare 2008 Miglior Film Award e il National Film Award 2008 come miglior film sul benessere della famiglia.

Il film narra la storia di Ishaan Nandkishore Awasthi, un bambino di otto anni con grandi difficoltà nell'apprendimento [2] . Dopo un incontro con gli insegnanti, i genitori decidono di mandare il piccolo in un collegio: Ishaan vive questo trasferimento come una punizione ed è sofferente per il distacco dalla famiglia. La sua solitudine cresce avvolgendolo in un profondo silenzio che è sintomo della sua depressione.

Tutto cambia all'arrivo di Ram Shankar Nikumbh o “Nikumbh Sir”: è il nuovo insegnante di arte.

Ram riconosce se stesso in Ishaan e si accorge che il bambino è dislessico. Gli errori dell'alunno seguono uno schema ricorrente quasi ossessivo. Le sue capacità creative, invece, sono eccezionali.

Il docente decide di prendersi cura del bambino riabilitandolo alla lettura e alla scrittura [3] valorizzando, allo stesso tempo, le sue abilità artistiche proponendo giochi, caccia agli oggetti, assemblage, mostrando al bambino e alla classe i progetti di Leonardo da Vinci che Ishaan riesce a trasformare in opere tridimensionali perfettamente funzionanti [4] .

Per coinvolgere studenti e docenti, Ram indice una gara di pittura per dimostrare a tutti il talento del bambino che si contenderà il podio con il suo insegnante.

Il film, incentrato sul problema della dislessia, si propone di rappresentare il funzionamento del pensiero: i dislessici sono “pensatori per immagini” che associano simboli e parole [5] .

La grande creatività è data dalla capacità di sfruttare questo particolarissimo meccanismo.

La dislessia è una disabilità dell'apprendimento di origine neurobiologica. Essa è caratterizzata dalla difficoltà a effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella scrittura (ortografia). Queste difficoltà derivano tipicamente da un deficit nella componente fonologica del linguaggio, che è spesso inatteso in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di un'adeguata istruzione scolastica. Conseguenze secondarie possono includere i problemi di comprensione nella lettura e una ridotta pratica nella lettura che può impedire una crescita del vocabolario e della conoscenza generale” [6] .

Se, in passato, la dislessia era considerata un difetto, è stata poi rivalutata come dono [7] . Gli studi di Ronald D. Davis [8] hanno messo a fuoco i pregi del disturbo come se, in realtà, si trattasse di una chiave per qualcosa di più elevato.

La particolarità dei dislessici è nella propensione per il pensiero visivo e spaziale: si tratta di una tipologia di connessione sintetica e che procede per analogie ed è potenzialmente creativa.

Come scrive Soren Pettersen  [9] sull’Huffington Post, le persone dislessiche faticano maggiormente nell'apprendimento, di conseguenza imparano ad essere motivati, perseveranti e sperimentano strade e strategie alternative. Il loro pensiero segue tracce differenti e, proprio grazie a questa caparbietà, riescono produrre soluzioni più originali [10] nel problem solving.

La differenza, inoltre, è nella capacità di sfruttare una visione periferica globale: i dislessici, cioè,   possiedono una maggiore abilità nell'image processing [11] .

Il film offre uno spunto di riflessione su come l'arte possa fornire a queste persone speciali gli strumenti per esprimere non solo la propria creatività, ma semplicemente il proprio modo di vedere e pensare, per mostrare al mondo un nuovo punto di vista.

Non è un caso che Ram sia un insegnante di arte: nelle scuole di discipline artistiche ci sono le più alte percentuali di dislessici. La loro attenzione, inoltre, riconosce le similitudini degli approcci cognitivi e può aiutare a trovare familiarità con metodologie di lettura ed elaborazione con più facilità.

L'arte in particolare ha una lunga tradizione legata al concetto di terapia [12] : viene applicata all'interno di “molteplici realtà dagli anziani ai bambini, in contesti educativi, sociali, riabilitativi, legali, con finalità di recupero, superamento di traumi, sostegno emotivo ed affettivo, ma anche sviluppo delle facoltà creative” [13] . La sua funzionalità non si limita ad incanalare la creatività, ma può essere trasposta alle necessità relazionali e comunicative del quotidiano.

Il concorso di pittura istituito nella pellicola rivela non solo la creatività del bambino, ma come i pensieri si vivifichino sul foglio, sulla tela, mostrando i movimenti cerebrali delle immagini, animate da una prospettiva nuova, ma reale. La regia, in quei tratti, ha messo in luce chiaramente come quella tipologia di pensiero si sposi quasi magicamente con la fantasia e l'atto creativo.

Il dislessico sviluppa un sistema di elaborazione della percezione che equivale a quella di uno stratega: le immagini diventano un gioco di associazioni multiple, segrete connessioni che sviluppano un pensiero.

Quel particolarissimo dono, come viene definito da Davis, ha permesso l'elaborazione di nuove tecniche espressive e del pensiero di personalità come Walt Disney, Leonardo Da Vinci, Pablo Picasso, Lewis Carroll, Hans Christian Andersen, Agatha Christie, Gustave Falaubert, F. Scott Fitzgerald, Fannie Flagg, Albert Einstein, Cher, John Lennon, Thomas Edison, Ansel Adams, Robert Rauschenberg, Michelangelo, Mark Twain, Thomas Toreau, William Butler Yeats, Edgar Allan Poe, Jules Verne, John Irving, Mozart, Beethoven, Steven Spielberg, Whoopie Goldberg, Quentin Tarantino, Ingvar Kamprad...

L'arte può essere un mezzo eccezionale per sviluppare abilità creative secondo processi cognitivi diversi: seeing different, thinking different è stato, è e può essere ancora un grande codice creativo in grado di sviluppare nuove idee, ma anche di avvicinare linguaggi diversi per fondere esperienze e pensiero.

Sulla nostra Terra sono spuntate piccole stelle che con la loro luce hanno illuminato il mondo perché sono riuscite a farci guardare le cose con i loro occhi. Pensavano in maniera diversa e le persone vicine non le accettavano e le hanno ostacolate. Ma loro ne sono uscite vincenti, al punto che il mondo è rimasto a bocca aperta”. Queste parole del giovane maestro Nikumbh racchiudono il senso di tutto il film.






NOTE

[1] Stelle sulla terra, Sito ufficiale, http://www.taarezameenpar.com/

[2] CORNOLDI C., Le difficoltà di apprendimento a scuola, Bologna 1999.

[3] STELLA G., In classe con un allievo con disordini dell’apprendimento, Milano 2001.

[4] BLOOM B. S., Caratteristiche umane e apprendimento scolastico, Roma 1993.

[5] CORNOLDI C., Metacognizione e apprendimento, Bologna 1995.

[6] Definizione approvata dall' International Dyslexia Association (IDA), http://www.interdys.org/

[7] DAVIS, RONALD D., The gift of dyslexia, Why some of smartest people can't read and how they can learn (tr. Ita. A cura di  L. Franco, Il dono della dislessia. Perché alcune persone molto intelligenti non possono leggere e come possono imparare), New York 1994.

[8] Ibidem.

[11] Ibidem

[13] Ibidem

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

AA. VV., Il corsivo dalla A alla Z, Trento 2004.

AA. VV., La dislessia raccontata agli insegnanti. Prove d’ingresso e proposte di lavoro,

Firenze, 2003.

BLOOM B. S., Caratteristiche umane e apprendimento scolastico, Roma 1993.

CORNOLDI C. – CAPONI, Memoria e metacognizione. Attività didattiche per imparare e

ricordare, (materiali di recupero e sostegno), Trento, 1993.

CORNOLDI C., Metacognizione e apprendimento, Bologna. 1995.

DELLA CASA M., Scrivere testi. Il processo, i problemi educativi, le tecniche, Firenze 1994.

GINEPRINI N. – GUASTAVIGNA M., Mappe per capire. Capire per mappe,

Rappresentazioni della conoscenza nella didattica, Roma 2004.

MONTUSCHI F., Competenza affettiva e apprendimento, Brescia 2004.

RICCARDI RIPAMONTI I., Le difficoltà di letto-scrittura, Trento, 2003.

SINPIA Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Linee

Guida per i DDAI e i DSA, Diagnosi e interventi per il Disturbo da Deficit di

Attenzione/Iperattività e i Disturbi Specifici di Apprendimento, Trento 2006.

STELLA G., In classe con un allievo con disordini dell’apprendimento, Milano 2001.

STELLA G., Sviluppo cognitivo, Milano 2000.

TRESSOLDI P.E. e VIO C., Diagnosi dei disturbi dell’apprendimento scolastico,

Trento 1998.

 

 

SITOGRAFIA

Arte come terapia, http://www.artecometerapia.it/arteterapia/un_po_di_storia.asp

International Dyslexia Association (IDA), http://www.interdys.org/

PATTERSEN S., “Huffinghton post”, 06/12/2012, http://www.huffingtonpost.com/soren-petersen/dyslexia-and-creativity_b_1531298.html

Stelle sulla terra, Sito ufficiale, http://www.taarezameenpar.com/

TESTA A., Dislessia e creatività, 29/10/2013,  http://www.internazionale.it/opinioni/annamaria-testa/2013/10/29/dislessia-e-creativita/





 

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