sia sull'intestazione dei due conti giustificati presentati da
Canova alla Segreteria di Stato (Fig. 2)
Fig. 2 - Foto © cortesia Maria Beatrice Bongiovanni
I conti e le relative giustificazioni in generale afferiscono agli
uffici della Computisteria generale della Camera apostolica
e la presenza di questo documento contabile nella serie Antichità
e belle arti
del Camerale
II
non deve stupire .
I
fondi camerali costituiscono il «nucleo più ampio, complesso e
articolato dell'Archivio di Stato di Roma»
e hanno subito rimaneggiamenti che ne rendono difficile la
consultazione .
I documenti del Camerale
II
e III
vengono da differenti magistrature, non solo camerali: «ciò dipende
in parte dall'uso purtroppo diffuso in passato, di creare
miscellanee, aggregandovi documentazione estranea, archivi che nella
loro struttura originaria avevano una vita e una ragione di essere
propria» .
I
documenti da noi analizzati si trovano nei Registri
dei mandati e
nelle relative Giustificazioni.
I registri riportano «a cura del computista gli ordini di pagamento.
La maggior parte di essi è indirizzata ai gestori di denaro
camerale, cioè agli ufficiali addetti ai pagamenti, il più
importante dei quali è il Depositario generale, di norma un
banchiere che fa il servizio di cassa gestendo il conto più
importante, cioè il conto corrente della Depositeria generale della
Camera apostolica» .
Dalla riforma di Benedetto XIV (1746) i conti della computisteria
costituiscono un fondo a sé stante: la Computisteria
generale della R.C.A.
Bisogna ricordare il «dissesto organizzativo in cui l'ufficio
ormai versava»
nell'Ottocento; d'altronde proprio negli anni da noi presi in
analisi gli archivi tornavano da Parigi! Con il regolamento di Leone
XII (1827) subentra un nuovo assetto organizzativo: la ripartizione
per competenze in dieci Divisioni. La Divisione
VI
è dedicata alle Spese
generali ordinarie e straordinarie,
la quale:
«è
incaricata del pagamento e relative scritture di tutte le spese
ordinarie e straordinarie dello Stato, sia per gli assegnamenti agli
ordini governativo, amministrativo e giudiziario che per qualunque
altra spesa dipendente dalla pubblica amministrazione, cioè spese di
giustizia, di polizia, fornitura carceraria, istruzione pubblica,
musei, assegnamenti diversi e tutt'altro. Ha inoltre il registro
dell'impianto e movimento del personale, e deposito generale delle
stampe amministrative, secondo le disposizioni dei relativi
regolamenti» .
Le
Giustificazioni,
invece, sono una serie di documenti
«in
parte raccolti e organizzati dal computista a giustificazione delle
partite inscritte nel libro mastro e in parte in Computisteria a
corredo di libri di conti consegnati annualmente per il controllo, in
massima parte riconducibili al conto corrente della Depositeria
generale. Come vedremo, dal 1744 in avanti questa documentazione è
organizzata in filze cucite, la documentazione sarà divisa in serie,
in relazione ai conti ai quali afferisce […] Infatti le
giustificazioni consegnate in Camera da ogni altro instintore sono di
norma conservate con i libri dei conti cui si accompagnano» .
Quindi
le serie dei Registri
dei mandati,
con gli ordini di pagamento della Camera, si accompagna con quella
delle Giustificazioni,
potremmo dire con le “ricevute”, ossia i riscontri di pagamento
effettuato, con un rimando interno di tipo burocratico –
amministrativo. Nei registri, infatti, sono riportati i numeri
delle corrispondenti giustificazioni.
Tornando
al biglietto del Consalvi, spogliando i Registri
dei mandati
della Depositeria generale, al 24 febbraio 1818
si trova il seguente ordine di pagamento:
«975.
Al Marchese Antonio Canova scudi 966 quali sono per frutti alla
ragione di 6 per cento ad anno, di un anno e mesi 9 decorsi dalli 30
marzo 1816 a tutto li 29 decembre 1817. Sulla somma di scudi 9200
depositati a suo credito nella cassa della Depositeria generale
suddetti li 30 novembre saldo per restituire in rate a seconda delle
di lui richieste, in tutto e per tutto a tenore del Biglietto di
Segreteria di Stato delli 17 marzo passato
che con altri documenti si conserva in filza al n° 389
scudi 966»
Nel
relativo volume delle Giustificazioni
risulta mancante proprio il n° 389! Quindi sembra verosimile la
provenienza di quei conti, oggi nel Camerale
II, Antichità e belle arti,
dalla
Computisteria
generale.
Questo fascicolo riporta i fondi stanziati sia dal governo inglese
sia da quello pontificio e dei loro frutti: vi è infatti anche il
calcolo del tasso di interesse degli investimenti fruttiferi
accumulati in un anno e nove mesi del 6% annui e provenienti dal
governo britannico. Solo due fogli contenuti nel fascicolo 245 –
estremamente sintetici – riportano i dati sommari del primo e del
secondo conto.
Nello
stesso registro ,
invece, abbiamo trovato l'ordine dei pagamenti che rimanda a un
terzo conto, inedito, sul trasporto delle opere da Anversa.
Le
spese del trasporto delle opere da Parigi a Roma e da Parigi ad
Anversa
Non
è facile districare la matassa dei conti e dei documenti, quindi per
chiarezza cerchiamo di riassumere. Nel biglietto della Segreteria di
Stato, oltre ai crudi dati economici, sono particolarmente
interessanti le parole usate da Consalvi al 17 marzo 1816. Canova
riceve dal governo inglese 198.425 franchi e al ritorno del primo
convoglio da Parigi ha già speso 145.326,23 franchi. Dei restanti
53.098,77 Canova ne trattiene direttamente 23.098,77 (sempre per
affrontare tali spese) mentre i restanti 30.000 vengono depositati in
un fondo fruttifero per coprire le spese del convoglio da Anversa –
non ancora arrivato. A Londra riceve ulteriori 50.000 franchi da
destinare al Monumento
Stuart
in San Pietro ,
depositati anch'essi in un investimento fruttifero.
Canova
riceve dei soldi anche dal governo pontificio, tramite il banchiere
Busoni L. Goupy che li rilascia ad Alessandro D'Este: 31.935,14
franchi divisi in due tranche
a Milano e a Parigi .
Di questi Canova ne spende 28.385, e mette il resto a disposizione
del governo; Pio VII, tuttavia, glieli lascia «in compenso di
qualche spesa che la di lui estrema delicatezza lo abbia trattenuto
dal mettere in conto» .
Il
30 marzo 1816 risultano depositati nella Depositeria generale della
R.C.A. sia i 9.200 scudi (ossia i 50.000 franchi per il Monumento
Stuart)
sia i 5.520 scudi (30.000 franchi) avanzati dai quasi 200.000 donati
dal governo inglese. La giustificazione n° 389 riporta sia il cambio
valuta scudi/franchi
sia i dettagli degli investimenti fruttiferi con un tasso di crescita
del 6% annuo. Benché sia chiara e più volte riportata la cifra di
5.520 scudi, al momento di registrare e calcolare il tasso di
interesse la cifra trascritta è errata e vengono calcolati i frutti
di 5.200 scudi!
Un
altro foglio riporta le spese di imballaggio a Parigi e ad Anversa:
«Le
spese occorse per calare tutti gli oggetti di belle Arti nel Museo di
Parigi, e per trasportarli in un magazzeno nominato la Pepiniera per
ivi incassarli, per fattura di ordegni, corde, mensuali
gratificazioni, e spese giornaliere ascendono in tutto alla somma di
fr. 29835.60
Le
spese fatte in Anversa a tutto decembre per scaricare, e trasportare
le casse nei magazzeni, et altre spese ivi occorse, ascendono in
tutto alla somma di fr. 3581.20
Totale
fr. 33416.80
La
suddetta nota non si può giustificare, che esibendo il giornale
delle spese, il quale è stato da me ceduto ed approvato. Roma li 8
febbraio 1816
Antonio
Canova»
Quindi
nel dicembre 1815 il secondo convoglio è già ad Anversa dove si
scaricano le casse nei magazzini, in attesa dell'imbarco.
Pietrangeli ricostruisce le tappe del secondo convoglio: il 14
novembre 1815 il convoglio lascia Parigi e arriva ad Anversa il 26
novembre, riparte il 14 maggio 1816 e arriva a Civitavecchia il 14
giugno .
Secondo
Pietrangeli, dunque, il secondo convoglio arriva ad Anversa il 26
novembre «dove rimasero in un magazzino appositamente affittato fino
alla stagione favorevole per il viaggio per mare» .
Tra
i documenti del Camerale
II vi
sono anche delle mémoires
e degli état,
ossia le giustificazioni delle spese allegate al biglietto della
Segreteria di Stato, con voci dettagliate di tutte le operazioni, le
persone e i materiali necessari al recupero delle opere d'arte .
Questi documenti sono citati nel conto col calcolo di fondi
fruttiferi e sono allegati al biglietto della Segreteria di Stato .
Tra
questi vi sono due états
con
le spese per il viaggio da Parigi ad Anversa, pagate all'impresario
del trasporto Larcher – Becquemis .
Nel primo état
c'è un elenco di opere, la somma del trasporto e la divisione in
tre rate di pagamento :
a Parigi, Milano e Roma. Nel secondo état
si calcola la tariffa in base al peso: 22 franchi ogni 100 kg, che
per 83.740 kg fa 18.424,34 franchi a cui si aggiungono le spese dei
timbri delle dogane. La metà del secondo état
viene pagata al momento della partenza da Parigi il 14 novembre 1815
ed è riportato anche l'elenco delle opere del secondo convoglio e
del loro peso.
Dal
ristretto generale del primo conto
apprendiamo che i primi 100.000 franchi vengono incassati a Parigi,
mentre i restanti 98.425 vengono incassati a Roma! Non a Londra come
ripetuto da tutti i biografi ,
anche se chiaramente la concessione di tale somma viene fatta in
Inghilterra in occasione del soggiorno di Canova.
Un
foglio del secondo conto menzionato nel biglietto di Consalvi riporta
le spese pagate con i fondi del governo pontificio, 15.000 franchi
incassati a Parigi tramite Busoni Goupy e i restanti 16.985,14 a
Milano, per il totale di 31.985,14 franchi. Le ricevute di Busoni
Goupy sono firmate da Alessandro D'Este: il 3 novembre 1815 riceve
a Parigi i 15.000 franchi, il 30 ottobre, a Milano, il rimanente, il
che ci porta a dedurre che i soldi sono stati dati al D'Este nel
viaggio da Roma alla Francia, prima a Milano e poi a Parigi .
Il
terzo conto di Antonio Canova: le spese del trasporto da Anversa a
Roma
Pubblichiamo
in appendice un terzo conto inedito che riporta le spese del secondo
convoglio da Anversa a Roma, parte delle spese del primo convoglio e
la ricollocazione delle opere nei Musei Vaticani e Capitolini. Si
tratta di un Conto
accompagnato da un Giornale,
entrambi firmati da Canova, che insieme alle relative giustificazioni
(96 in totale) costituiscono la documentazione della giustificazione
n° 301 .
Abbiamo già visto che nel Registro
dei mandati,
n. 2894 (1° gennaio – 1° aprile 1818) risulta registrato il
mandato di pagamento della giustificazione n° 389 ,
oggi nel Camerale
II;
nello stesso volume abbiamo trovato anche la seguente registrazione:
«784.
Al Marchese Antonio Canova Ispettore generale delle belle arti,
antichità, musei e gallerie e Principe perpetuo dell'Accademia di
S. Luca, scudi 207.84 quali gli facciamo pagare per saldo di tutte le
spese fatte per ricollocare nei Musei Vaticano e Capitolino i
preziosi capi d'opera dell'arte che ha avuto la gloria di
ricuperare in Parigi compresovi le spese de' trasporti dei
monumenti venuto con il secondo convoglio proveniente d'Anversa e
altre a tenore del conto generale dal medesimo esibito con la
medesima precisione e respettive giustificazioni che si conserva in
filza al n° 301. Scudi 207.84 A. D'Este»
I
conti sono riportati nel Registro
dei mandati
all'11 febbraio 1818 (data del protocollo), mentre il Giornale
è datato al novembre del 1817 da un appunto autografo del Canova (Fig. 3)
Fig. 3 - Foto © cortesia Maria Beatrice Bongiovanni
.
Dai conti ivi riportati si deduce che il Giornale
è il primo dei due documenti da leggere (Fig. 4)
Fig. 4 - Foto © cortesia Maria Beatrice Bongiovanni
.
Si tratta di un piccolo fascicolo di 15 pagine, le spese registrate
vanno dal 10 gennaio al 2 novembre 1816, ma in fondo al documento
Antonio Canova firma la seguente nota:
«Le
suddette spese riguardano le giornate pagate agli uommini [sic]
manuali, ed altre minute spese accorse per porre in opera tutti i
monumenti ricuperati dalla Francia, ed a fare diversi cangiamenti nei
Musei Vaticano e Capitolino con l'intelligenza dell'Eminentissimo
sig. cardinal Consalvi e con di lui ordine ed approvazione Roma li
novembre 1817» .
Il
totale delle spese del Giornale
per
gli uomini, gli artigiani, i materiali e le vetture impiegati ai
Musei Vaticani e Capitolini ammonta a 2.676 scudi e 6 baiocchi. Tale
cifra è la stessa riportata all'inizio del Conto
che, infatti, rimanda subito al Giornale:
«Per tante spese giornaliere fatte per i monumenti del primo, e
secondo convoglio venuti da Parigi, e come al qui unito giornale:
scudi 2676.06» .
Le
spese del Conto
coprono un arco che va dal 2 gennaio 1816 al 20 marzo 1817 (Fig. 5)
Fig. 5 - Foto © cortesia Maria Beatrice Bongiovanni
.
Ogni voce rimanda a una giustificazione corrispondente, ossia alla
ricevuta di pagamento dettagliata e firmata da ciascun lavoratore,
tra cui anche alcuni artisti che effettuano dei lavori nei musei.
Dal
pagamento di 165,60 scudi (corrispondenti a 900 franchi) a Felice
Saleri il 3 febbraio 1816 apprendiamo che Saleri viene pagato per i
quattro mesi di viaggio da Parigi a Roma, il che ci farebbe supporre
che Saleri
sia partito in ottobre con il primo convoglio. Lo stesso Saleri
riceve inoltre un altro pagamento il 21 luglio «per diversi lavori
al Vaticano e viaggio a Civitavecchia» .
Nel
febbraio Lorenzo Principe viene pagato «per diversi lavori fatti
alli quadri situati al museo» .
La giustificazione n° 12 allegata in appendice è una delle più
interessanti: Principe, infatti, restaura i quadri di Poussin,
Guercino, Caravaggio, Barocci, Carracci,
Andrea Sacchi e Valentin de Boulogne conservati nei due musei .
Lorenzo Principe viene pagato nuovamente il 10 agosto «per
foderatura e politura di diversi quadri di autore esistenti nelle
Gallerie Pontificie» ,
non meglio specificati.
Michele
Belli riceve diversi pagamenti «per prezzo di vari pezzi di marmo
serviti per il zoccolo nuovo sotto il Torso di Belvedere e pel nuovo
piedistallo sotto la figura del Gladiatore moribondo nel Museo
Capitolino»
fatti in marmo detto “ordinario” fornito da Alessandro D'Este.
Sono registrati due pagamenti a Michele Belli per tale lavoro il 6 e
il 25 maggio, ma la giustificazione n° 32 dimostra che Belli ha
chiesto degli anticipi già in aprile .
Sempre a Belli vengono fatti gli ultimi due pagamenti del Conto,
entrambi il 20 marzo 1817: uno per i lavori svolti nei Musei
Vaticani, l'altro ai Capitolini.
È
interessante anche la registrazione di una cambiale pagata il 31
luglio: secondo la causale nel Conto
le opere del secondo convoglio rimangono 8 mesi ad Anversa e vengono
trasportate su una fregata inglese
le cui spese di bordo vengono pagate con detta cambiale. Dalle
Epistole
al Canova – in particolare quelle di William Richard Hamilton –
sappiamo che la fregata in questione è l'Abundance,
comandata dal capitano Josiah Oake
e generosamente concessa dalla Gran Bretagna .
Hamilton, a tal proposito, scrive il 4 maggio a Canova:
«Ho
avuto già il vantaggio di ricevere una lettera da Anversa, del 29mo
passato,
che mi annunzia, che in otto o dieci giorni l'imbarcazione dei
effetti avrebbe luogo. Se questo riesca bene il riman‹en›te del
vostro auspicato ricupero sarà in viaggio verso le dodici di questo
mese» .
Il
7 giugno Canova scrive a Hamilton di aver ricevuto conferma da
Anversa della partenza dell'Abundance,
che arriverà a Civitavecchia il 14 giugno 1816 .
La
cambiale da 1.473,46 scudi datata 15 giugno 1816, invece, è da
mettere in relazione con la lettera del banchiere Busoni
al Canova:
«Parigi,
15 giugno 1816
Stimatissimo
signore.
Già
da un pezzo il signor Cenie era stato da noi soddisfatto de'
franchi 7586.25 per i suoi sborsi delle spese occorse in Anversa agli
oggetti in custodia del signore Fulgoni. Il predetto Banchiere ci
scrisse esse stati mandati in Roma tutt'i documenti comprovanti
dette spese. Ora che è invitato a rimborsarcene su di Voi, lo
effettuiamo colla presente gravandovi scudi 1473.46 a 15 giorni a
vista nell'andante mese che al cambio 520 formano i franchi 7662:
ammontar della nota qui contro; non dubitando della vostra puntualità
ad onorar questo suddetto peso, ne deponiamo ogni pensiere
pareggiando così quest'oggetto. E pieni di stima di cuore ci
rassegniamo devotissimi e obbligatissimi servitori.
Busoni
e compagni
Franchi
7986.29 ammontar del rimborso al signor Cenie
75.79
nostra commissione spese di porto L se [?] cassa
_______
7662»
Dunque
alla lettera di Busoni al Canova è allegata la cambiale del Conto,
la
«nota qui contro», la giustificazione n° 50. La lettera cita i
signori Cenie e Fulgoni, nel Conto
ci
sono un pagamento a Giovanni Fulgoni
e uno a Giuseppe Cesari con causali simili: «per appuntamenti da
gennaio a tutto settembre 1816». Fulgoni risulta iscritto nel Ruollo
dei Musei Pontifici
nel 1816 come «custode de' magazzeni»
e, in effetti, è citato come custode delle opere nella lettera di
Busoni Goupy .
Infine
merita di essere menzionato il pagamento a Michele Ilari
per aver restaurato le opere tornate da Parigi nei Musei Vaticani.
L'identificazione delle opere citate non è oggetto del presente
studio, che si limita a confrontare alcuni documenti presenti in
diverse serie documentarie dell'Archivio di Stato di Roma. A ogni
modo il riconoscimento di tutte le statue su cui lavorano Michele
Belli e Michele Ilari, come dei quadri restaurati da Lorenzo
Principe, meriterebbe un approfondimento, ma per ragioni di spazio ci
limitiamo a riportare in appendice la sola giustificazione di Lorenzo
Principe.
Il
Conto
termina con il ristretto (Fig. 6)
Fig. 6 - Foto © cortesia Maria Beatrice Bongiovanni
che riporta l'avere
e
il dare:
l'avere
presenta un totale di spese di 10.130,59 ½ scudi ,
il dare
invece
riporta le somme ricevute dal governo britannico e le rendite degli
investimenti fruttiferi:
23.098,77
franchi convertiti in 4.250,16 scudi;
30.000
franchi convertiti in 5.520 scudi investiti nel fondo fruttifero con
un tasso d'interesse del 6% annuo;
126,86
scudi l'interesse accumulato .
Il
totale a disposizione del Canova è di 9.987,02 scudi che
corrispondono ai 53.098,77 franchi avanzati dai 198.425 dati dalla
corona inglese più i tassi d'interesse. Vengono infine applicate
delle detrazioni pari a 25,73 scudi, ma non è chiaro a che titolo.
10.130,59
½ – 25,73 = 10.104,86 ½
10.104,86
½ - 4.250,16 – 5.520 - 126,86 = 207,84 ½
I
207,84 scudi corrispondono a quelli erogati dalla Depositeria
generale ad Antonio Canova l'11 febbraio 1818, perché le spese dei
trasporti delle opere hanno superato la somma offerta dal governo
inglese.
In
conclusione, sia il biglietto del Consalvi del marzo 1816 sia i conti
riportati nel Camerale
II formerebbero
la giustificazione n° 389 citata nei Registri
dei mandati
al 24 febbraio 1818 e apparterrebbero in realtà al volume n. 956
delle Giustificazioni
in Computisteria
generale della R.C.A. La
nota di Consalvi regolamenta infatti la gestione dei soldi rimasti a
disposizione di Canova (tramite la Depositeria generale) e i conti
allegati riportano:
il
primo conto con le somme messe a disposizione del Canova dal governo
inglese;
il
secondo conto con quelle dal governo pontificio;
i
tassi d'interesse sviluppati dai due fondi fruttiferi di 5.200
[sic]
e 9.200 scudi, rispettivamente avanzati dai fondi inglesi e
destinati al Monumento
Stuart.
Le
spese riportate nel Conto
e nel Giornale
nella giustificazione n° 301, invece, attingono dai 53.098.77
franchi avanzati da quelli del governo inglese (inclusi i frutti) e
coprono circa un quarto delle somme ricevute dal Canova. I 198.425
franchi ricevuti dal governo britannico corrispondono a 36.510,20
scudi, se vi aggiungiamo i fondi pontifici stanziati tramite la banca
di Busoni Goupy (31.985 franchi ossia 5.876,07 scudi) e il rimborso
di 207,84 scudi otteniamo la somma di tutte le spese di entrambi i
convogli in scudi.
36.510,20
+ 5.876,07 + 207,84 = 42.594,11
Canova
riceve in totale 42.594 scudi e 11 baiocchi
per affrontare la difficilissima missione del recupero, del trasporto
e della ricollocazione delle opere tornate da Parigi. Ricordiamo che
di questo totale 3.600,14 scudi sono condonati al Canova che non
sembra aver giustificato le spese personali, per «estrema
delicatezza».
I
documenti da noi trovati costituiscono, dunque, un “terzo” conto
che non poteva essere citato dal biglietto della Segreteria di Stato,
essendo successivo ad esso. Vi sono molti altri dati nei Registri
dei mandati
della Depositeria generale riguardanti le spese ordinarie e
straordinarie del Canova, in particolare a beneficio delle arti e per
l'Accademia di San Luca, che non riportiamo per esigenze di
brevità: ci siamo limitati a commentare solo quelli più salienti
riguardanti le opere d'arte riportate, grazie a Canova, a Roma.
APPENDICE
ASR,
Computisteria
generale della R.C.A.,
Divisione
VI,
Giustificazioni,
b. 955
Conto
N° 301
Di
spese fatte per la collocazione dei monumenti venuti da Parigi con il
primo convoglio e per il trasporto e collocazione dei monumenti
venuti con il secondo convoglio, proveniente d'Anversa, come da
giustificazioni che si esibiscono dalli 2 gennaio 1816 a tutto marzo
1817 .
1816
Per
tante spese giornaliere fatte per i monumenti del primo e secondo
convoglio venuti da Parigi §,
e come al qui unito giornale scudi 2676.06
Adì
2 gennaio.
A Giuseppe Zeloni per lavori fatti ad una scappavia, come da
giustificazione n° 1 scudi 3.80
Adì
25 detto. Al sig. Domenico Lavaggi per importo ed impostature di
lettere, giustificazione
n° 2 scudi 46.26
Adì
27 detto. Al sig. Antonio Bonomi per gratificazione e compenso
datogli nell'occasione del trasporto delle statue da Parigi a Roma,
giustificazione n° 3 scudi 60
Adì
1° febraio. Al sig. Luigi Agricola per servizio prestato nello
scasso de' quadri tornati da Parigi ed al collocamento de'
medesimi, giustificazione n° 4 scudi 29.44
Adì
3 detto. Al sig.re Felice Saleri per suo appuntamento di mesi quattro
impiegati nel viaggio e trasporto degli oggetti di belle arti da
Parigi a Roma franchi 900 pari a, giustificazione n° 5
scudi 165.60
scudi
2981.16
1816
scudi 2981.16
Adì
3 febraio Al sig. Felice Saleri per gratificazione accordatagli per
l'opera prestata nel trasporto degli oggetti di belle arti da Parigi
a Roma, giustificazione n° 6 scudi 60
Al
suddetto per cibarie della cavalla dal dì 23 ottobre 1815 a tutto li
30 gennaio 1816 giustificazione n° 7 scudi 86.11
Adì
5 detto. Al sig. Andrea Pozzi pittore per assistenza prestata allo
scasso dei quadri tornati da Parigi, sorvegliato al collocamento de'
medesimi ed alcuni tirati in telaro, giustificazione n° 8
scudi
44,16
Adì
6 detto. Al sig. Andrea Ruffini per importo di una botte pece bianca
di Calabria per uso del Museo Vaticano, giustificazione n° 9
scudi 140
Adì
13 detto. Al sig. Giovanni Tarenghi per varie copie, scritture,
conteggi e note riguardante gli oggetti di belle arti venuti da
Parigi, giustificazione n° 10 scudi 30
scudi
3341.43
1816
scudi 3341,43
Adì
17 febraio. A Giuseppe Ferrari per prezzo di palmi milleottanta di
regoli larghi once 4 dorati a vernice, giustificazione n°11
scudi 40
Adì
19 detto. A Lorenzo Principe per diversi lavori fatti alli quadri
situati al museo §, giustificazione n° 12 scudi 34
Adì
20 detto. Al sig.re Pietro Maria Vitali per prezzo di due rocchi di
colonna di breccia di sette basi, con sua base di marmo dell'altezza
di palmi 6 circa, giustificazione n° 13 scudi 40
Adì
23 detto. Al sig.re Angelo Pupilli in saldo de' lavori fatti nello
scassare le statue tanto nel Museo Vaticano che Capitolino,
giustificazione n° 14 scudi 76
Adì
24 detto. Al sig.re Pietro Maria Vitali per prezzo di n° 39,
sgabbelloni [sic!]
impelliciati di diverse pietre colorite, giustificazione n° 15
scudi 70
scudi
3601.43
1816
scudi 3601.43
Adì
9 marzo. Al sig.re Filippo Cola in compenso del suo viaggio da Parigi
a Roma, in occasione del trasporto degli oggetti di arte,
giustificazione n° 16 scudi 20
Adì
detto. A Giuseppe Carbonari chiavaro per diversi lavori fatti da
chiavaro per servizio de' musei, giustificazione n° 17
scudi 20
Adì
13 detto. Al sig.re Niccola Albacini per prezzo di un rocchio di
cipollino con sua base per servizio del Museo Vaticano,
giustificazione n° 18 scudi 40
Adì
20 detto. A Stefano Fedeli per prezzo di diversi perni di rame,
giustificazione n° 19 scudi 24
Adì
23 detto. A Luigi Righini per conto de' lavori fatta nei musei
pontifici, giustificazione n° 20
scudi
50
Adì
29 detto. A Stefano Fedeli per saldo di diversi perni di rame e di
ottone, giustificazione n° 21 scudi 31.30
scudi
3786.77
1816
scudi 3786.77
Adì
30 marzo. A Pietro Paolo Viola per saldo e pagamento di opera
prestata tanto da lui e suoi compagni facchini nel muovere e
trasportare oggetti di antichità nei due Musei Vaticano e
Capitolino, giustificazione n° 22 scudi 102.80
Adì
13 aprile. Al sig.re Giacomo Gualdi per saldo di un suo conto di
lastre e messe in opera §, giustificazione n° 23 scudi
52.18
45
Adì
20 detto. A Giuseppe Carbonieri in saldo di un suo conto de' lavori
fatti ad uso di chiavaro §, giustificazione n° 2
24 scudi 80
Adì
26 detto. Ad Angelo Pupilli per prezzo di n° 7 telari, palmi 1200
cornice, n° 15 nizze e due capre ferrate, giustificazione n° 25
scudi 238.50
scudi
4260.25
1816
scudi 4260.25
Adì
27 aprile. Al si.re Giacomo Gualdi per prezzo di n° 36 lastre di
varie misure, e palmi 64 canaletti per tre fenestre [sic]
del Museo Capitolino, giustificazione n° 26 scudi 45
Adì
30 detto. A Pietro Paolo Viola per tempo di due giornate impiegate
con i suoi compagni nel Museo Capitolino, giustificazione n° 27
scudi 8.70
Adì
6 maggio. A Michele Belli per prezzo di vari pezzi di marmo serviti
per il zoccolo nuovo sotto il Torso di Belvedere e pel nuovo
piedistallo sotto la figura del Gladiatore moribondo nel Museo
Capitolino ,
giustificazione n° 28 scudi 71.60
Adì
11 detto. Al sig.re Giacomo Gualdi per diverse lastre, vetri, ed
altro messi in opera nel Museo Capitolino, giustificazione n° 29
scudi 85
scudi
4470.55
1816
scudi 4470.55
Adì
11 maggio. A Pietro Paolo Viola per tempo impiegato con sei uommini
[sic]
nel muovere gli oggetti d'arte nel Museo Capitolino, giustificazione
n° 30 scudi 4.60
Adì
detto. A Vincenzo Malpieri per lavori fatti nel Museo Vaticano
nell'anno 1815, giustificazione n° 31 scudi 10
Adì
25 detto. A Michele Belli per saldo de' lavori fatti tanto per il
zoccolo nuovo sotto il Torso di Belvedere, che pel nuovo piedestallo
sotto il Gladiatore moribondo, giustificazione n° 32
scudi 75
Adì
28 detto. A Ferdinando Nataletti per saldo de lavori e spese fatte
come bandararo per conto del Museo Vaticano, giustificazione n° 33
scudi 313.64 ½
scudi
4873.79 ½
1816
scudi 4873,79 ½
Adì
8 giugno. A Stefano Fedeli per prezzo di manopoli, girelle, bilischi
[sic]
ed altro, giustificazione n° 34 scudi 41
Adì
16 detto. A Luigi Righini capo mastro muratore per diversi lavori
eseguiti nel Museo Capitolino per porre in opera li monumenti venuti
da Parigi, giustificazione n° 35 scudi 50
Adì
17 detto. Al suddetto per prezzo di palmi 213 corda di Bologna,
giustificazione n° 36
scudi
20.20
Adì
22 detto. A Pietro Paolo Viola per tempo impiegato con i suoi
compagni facchini nel trasportare i gessi nelle rimesse § ed altri
trasporti nel museo stesso, giustificazione n° 37 scudi 8.10
scudi
4993.09 ½
1816
scudi 4993,09 ½
Adì
26 giugno. A Luigi Righini per prezzo di un paio traglie vendute §,
giustificazione n° 38 scudi 12
Adì
21 luglio. A Felice Saleri per diversi lavori al Vaticano e viaggio a
Civitavecchia, giustificazione n° 39 scudi 16.20
Adì
22 detto. A Niccola Sebasti per prezzo di un migliaro fascine e
pagamento di tre giornate a n° 4 uomini venuti in aiuto da
Civitavecchia a Roma, giustificazione n° 40 scudi 7
Adì
26 detto. A Pietro Paolo Viola per tempo impiegato con suoi facchini
al Museo Vaticano per portare i monumenti §, giustificazione n° 41
scudi 30
scudi
5058.29 ½
1816
scudi 5058.29 ½
Adì
31 luglio. Per tanti pagati in n° 8 ordini, come da nota e
giustificazioni annesse dal n° 42 al n° 49 scudi 379.25
Adì
detto. Per una cambiale tratta da monsieur Busoni L. Goupy § a
carico del sig.re Marchese Canova, per spese occorse in Anversa negli
otto mesi che sono stati i monumenti colà e spese di bordo nella
fregata inglese §, giustificazione n° 50 scudi 1473.46
Adì
2 agosto. Al sig. De Romanis stampatore per n° 1000 permessi ,
giustificazione n° 51 scudi 4
Adì
3 detto. A Pietro Paolo Viola per tempo impiegato nel trasportare gli
oggetti nei musei pontifici, giustificazione n° 52 scudi
14.20
scudi
6929.20 ½
1816
scudi 6929.20 ½
Adì
10 agosto. A Lorenzo Principe per foderatura e politura di diversi
quadri di autore esistenti nelle Gallerie Pontificie, giustificazione
n° 53 scudi 38
Adì
detto. A Pietro Paolo Viola per tempo impiegato con suoi uomini ne
musei pontifici, giustificazione n° 54 scudi
37
Adì
14 detto. Ad Antonio Sebasti per trasporto di diverse casse da Roma a
Civitavecchia, e come meglio alla privata scrittura firmata sotto il
dì 4 Luglio 1816 e giustificazione nella medesima n° 55
scudi 725
Adì
16 detto. A Carlo Antonio Vignola per assistenza assistenza [sic]
prestata a Civitavecchia alle statue appartenenti al governo
pontificio, giustificazione n° 56 scudi 6
scudi
7735.20 ½
1816
scudi 7735.20 ½
Adì
17 agosto. A Pietro Paolo Viola per tempo impiegato con suoi compagni
ne' musei pontifici, giustificazione n° 57 scudi 31.20
Adì
21 detto. Al sig.re Giuseppe D'Este per ricognizione del tempo
impiegato in Civitavecchia per il discarico degli oggetti d'arte
provenienti d'Anversa e per la consegna di quelli inviati da Nostro
Signore a Sua Altezza Reale il Principe Reggente d'Inghilterra in
conformità degli ordini dell'Eminentissimo sig. cardinale Segretario
di Stato, giustificazione n° 58 scudi 25
Adì
22 detto. A Giuseppe Fiori facocchio per diversi lavori fatti al
carro da trasporto, giustificazione n° 59 scudi 10
scudi
7801.40 ½
1816
scudi 7801.40 ½
Adì
22 agosto. A Giuseppe Fiori per prezzo del trasporto di due casse
grandi da Civitavecchia a Roma contenenti la Cerere ed il Nilo ,
giustificazione n° 60 scudi 170
Adì
24 detto. A Pietro Paolo Viola per importo di tempo impiegato con i
suoi uommini [sic]
nei musei pontifici, giustificazione n° 61 scudi 6.50
Adì
31 detto. Al suddetto Viola per tempo impiegato come sopra,
giustificazione n° 62 scudi 10.50
Adì
3 settembre. A Gaetano Assanti per sua gratificazione all'assistenza
prestata nel collocamento e trasporto degli oggetti d'arte,
giustificazione n° 63 scudi 5
scudi
7993.40 ½
1816
scudi 7993.40 ½
Adì
3 settembre. A Raffaele Gandini per sua gratificazione all'assistenza
prestata nel collocamento e trasporto degli oggetti d'Arte,
giustificazione n° 64 scudi 2
Adì
detto. A Francesco Favaone per sua gratificazione come sopra,
giustificazione n° 65 scudi 2
Adì
detto. A Como Arranese per sua gratificazione come sopra,
giustificazione n° 66 scudi 2
Adì
detto. A Salvatore Catalano per sua gratificazione come sopra,
giustificazione n° 67 scudi 10
Adì
detto. A Francesco Gaolini per sua gratificazione come sopra,
giustificazione n° 68 scudi 5
Adì
detto. Ad Ignazio Crescovali per pagamento di un rocchio di porta
santa, giustificazione n° 69 scudi 2
scudi
8026.40 ½
1816
scudi 8026.40 ½
Adì
14 settembre. A Pietro Paolo Viola per tempo impiegato con i suoi
compagni ne musei pontifici, giustificazione n° 70 scudi
12.25
Adì
15 detto. A Luigi Righini per prezzo convenuto di un canepo di peso
libre [sic]
340, giustificazione n° 71 scudi 13.60
Adì
20 detto. A Gioacchino Settimi per diversi viaggi fatti per servizio
del Museo Vaticano, giustificazione n° 72 scudi 6.20
Adì
24 detto. Ad Antonio Lamagna per saldo, e pagamento di un canopo
venduto da del peso di libre 1000.10 polito alla ragione di baiocchi
06 la libra, giustificazione n° 73 scudi 60.60
Adì
26 detto. A Francesco Gagliardi per saldo di restauri fatti a diversi
quadri venuti d'Ancona, giustificazione n° 74 scudi 78
scudi
8197.05 ½
1816
scudi 8197.05 ½
Adì
28 settembre. A Giuseppe Carbogneri chiavaro per diversi lavori fatti
al Museo del Campidoglio, come da nota e giustificazione n° 75
scudi 6.95
Adì
30 detto. A Giovanni Cesari per saldo de' suoi appuntamenti da
gennaio a tutto settembre 1816 scudi 301.08; scudi 60 in compenso
delle fatiche dal medesimo fatte, come da giustificazione n°
76 scudi 361.08
Adì
1° ottobre. A Giovanni Fulgoni per saldo de' suoi appuntamenti dal
primo gennaio 1816 a tutto settembre anno° sud. Scudi 331.20, e
scudi 60 - per gratificaz.e delle fatiche straordinarie,
giustificazione de Monumenti, giustificazione n° 77 scudi 114
di
meno scudi 1.95
scudi
8956.28 ½
1816
scudi 8956.28 ½
Adì
5 detto. A Pietro Paolo Viola per tempo impiegato con suoi compagni
al Museo Capitolino, giustificazione n° 78 scudi 9.25
Adì
10 detto. Ad Andrea Patriarca stagnaro per lavori fatti per servizio
del Museo Capitolino, giustificazione n° 79 scudi 36
Adì
12 detto. A Pietro Paolo Viola per tempo impiegato con i suoi
compagni nei Musei Vaticano e Capitolino, giustificazione n°
80 scudi 10.10
Adì
detto. A Luigi Righini capo mastro muratore per saldo di tutti i
lavori fatti nei Musei Vaticano e Capitolino per la collocazione de'
monumenti §, giustificazione n° 81 scudi 114
scudi
9125.63 ½
1816 scudi
9125.63 ½
Adì
12 ottobre. A Pietro Maria Vitali in saldo, e fin al pagamento di n°
9 scabelloni [sic]
in marmo di vanie pietre, giustificazione n° 82 scudi 18
Adì
20 detto. Ad Angelo Pupilli in saldo e fin al pagamento de' lavori
da lui fatti ai Musei Vaticano e Capitolino nello scassare statue,
quadri ed altri oggetti di belle arti venuti da Parigi nel secondo
convoglio proveniente da Civitavecchia, giustificazione n° 83
scudi 85
Adì
23 detto. A Giovanni Pietro Fraccini per rimborso di spese servite
per n. 7 vasi etruschi, come da nota e giustificazione n° 84
scudi 9.6
scudi
9238.30 ½
1816
scudi 9238.30 ½
Adì
23 ottobre. A Giovanni Pietro Fraccini per compenso di tempo
impiegato per ristaurare li vasi etruschi, giustificazione n° 85
scudi 25
Adì
2 novembre. A Giuseppe Carbogneri in Saldo de Lavori fatti, come da
nota e giustificazione n° 86 scudi 12
A
di 18 detto. A Stefano Fedeli in saldo de lavori, come da nota e
giustificazione n° 87 scudi 2,50
Adì
26 detto. A Giuseppe Fiori pel saldo di n° 12 armature ed una sala
per il verrocchio, giustificazione n° 88 scudi 4
Adì
30 detto. A Pietro Paolo Viola per tempo impiegato con li suoi
compagni per aver sgombrato dai gessi due rimesse in Belvedere,
giustificazione n° 89 scudi 9
Adì
… Fatti pagare a Civitavecchia dal sig. Domenico Valentini al
Sig.re Giuseppe [sic]
scudi
9290.80
1816
9290.80 ½
Giuseppe
D'Este per spese occorrenti per isbarcare ed immagazzenare li oggetti
d'arte provenienti d'Anversa sotto il di 19 giugno anno suddetto,
come da giustificazione n° 90 scudi 200
Adì
… E più sotto il di 8 luglio fatti pagare al suddetto sig.re
Giuseppe D'Este dal detto sig. Domenico Valentini a Civitavecchia per
spese occorrenti per gli oggetti suddetto provenienti come sopra per
isbarcare ed immagazzenare i medesimi, come da giustificazione n° 91
scudi 200
Adì
… A Giovanni Fulgoni per qualunque spesa occorrente agli oggetti
d'arte da trasportarsi da Civitavecchia a Roma, come da
giustificazione sotto il 12 luglio 1816 n° 92 scudi 40
1817
Adì
20 gennaio. Ad Andrea Patriarca in saldo de lavori ad uso di
stagnaro, fatti come al conto e giustificazione n° 93 scudi
4
scudi
9734.80 ½
1817
scudi 9734.80 ½
Adì
27 febraio. A Michele Ilari
scultore per lavori fatti al Museo Vaticano in ristaurare diversi
oggetti d'arte ritornati da Parigi e collocati in detto museo ,
come al conto e giustificazione annessa n° 94 scudi 336.60
Adì
20 marzo. A Michele Belli scarpellino [sic]
per diversi lavori fatti per servizio del Museo Vaticano in occasione
del ritorno da Parigi a Roma de monumenti antichi ,
come da conto e giustificazione annessa n° 95 scudi 6.60
Adì
detto. A suddetto Belli scarpellino per diversi lavori fatti per
servizio del Museo Capitolino nell'occasione suddetta, come da conto
e giustificazione annessa n° 96 scudi 52.59 ½
In
tutto scudi 10130.59 ½
Detrazioni
scudi
25.73
Restano
scudi 10104.86 ½
-
Siegue il ristretto –
-
Ristretto -
Avere
Per
tanti pagati per lavori, ristauri ed altro, fatti ai monumenti ed
altri oggetti d'arte del primo e secondo convoglio venuti da Parigi,
e spese occorse tanto nel Museo Vaticano che Capitolino, come da
conti e giustificazioni annesse scudi 10130.59
½
scudi
10104.86 ½
Dare
Per
residuo dei franchi 198,425 dei quali si è reso conto
all'Eminentissimo card. Segretario di Stato come si rileva da
dispaccio dei 17 Marzo 1816
franchi
23098.77 scudi 4250.16
Franchi
23098.77 scudi 4250.16 scudi 10130.59
½
scudi
10104.86 ½
Per
valuta di tanti depositati in Depositaria generale della R.C.A. A
norma del suddetto dispaccio e ritirati in diverse epoche con ordini
Franchi
30000 scudi 5520
Per
frutti a scaletta dei suddetti scudi 5520 scudi 126.86
In
tutto scudi 9897.02
Supera
l'avere in scudi 233.57
½
scudi
207.84 ½
Antonio
Canova
ASR,
Computisteria
generale della R.C.A.,
Divisione
VI,
Giustificazioni,
b. 955
Giustificazione
n° 12
N°
12 Adì 19 febraro 1816
Nota
di lavori fatti alli quadri situati al Museo
Per
aver foderato un quadro di misura di palmi 13 e ½ di alto e 10 ½ di
largo rappresentante S. Erasmo di Nicola Pussino
scudi 12
Per
aver ritirato e lavato il quadro di Guercino rappresentante S.
Petronio
scudi 3
Per
aver ritirato e lavato il quadro di Barocci rappresentante la
Deposizione dalla croce di N.S.
scudi 3
Per
aver ritirato fermato il colore e lavato il quadro di Andrea Sacchi
rappresentante S. Gregorio scudi
2.50
Per
aver ritirato e lavato il quadro rappresentante la Natività della
Madonna di Caracci
scudi 2.50
Somma,
e siegue scudi 23
Per
aver ritirato, e lavato un quadro rappresentante S. Girolamo di
Domenichino scudi
3
Per
aver ritirato lavato e data la vernice al gran quadro rappresentante
la Santa Petronilla di Guercino scudi
4
Per
aver fermato il colore al quadro di S. Romualdo di Andrea Sacchi
aver similmente fermato il colore che era molto vissigato [sic]
al quadro rappresentante la Diposizione di croce di Caravaggio
ed averli ambedue lavati
ed
aver lavato ancora il quadro di Guercino rappresentante S. Tommaso
che tocca il costato a N.S. e lavato il quadro rappresentante li
Santi Martiri di monsieur Valentino scudi
4
Somma
in scudi 34
Ricevuti
in conto scudi quindici scudi 15 Restano scudi 19
Io
sottoscritto ho ricevuto il saldo del presente conto in fede questo
di 19 febraio 1816
Lorenzo
Principe
FONTI ARCHIVISTICHE
Archivio
di Stato di Roma
Camerale
II, Antichità e belle arti,
b. 10
Computisteria
generale della R.C.A.,
Divisione
VI,
Depositeria
generale – Registri dei mandati,
b. 2889
Computisteria
generale della R.C.A.,
Divisione
VI,
Depositeria
generale – Registri dei mandati,
b. 2890
Computisteria
generale della R.C.A.,
Divisione
VI,
Depositeria
generale – Registri dei mandati,
b. 2891
Computisteria
generale della R.C.A.,
Divisione
VI,
Depositeria
generale – Registri dei mandati,
b. 2892
Computisteria
generale della R.C.A.,
Divisione
VI,
Depositeria
generale – Registri dei mandati,
b. 2893
Computisteria
generale della R.C.A.,
Divisione
VI,
Depositeria
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b. 2894
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Ead.,
Breve
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PASTURA
1994
Ead.,
La
Computisteria generale organizza la consultabilità del proprio
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PAVAN
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Scritti
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2022
Giuseppe
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a Parigi, 1815: il recupero delle opere d'arte sottratte agli stati
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PIETRANGELI
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1970.
QUATREMÈRE
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Antoine
Chrysostome QUATREMÈRE DE QUINCY, Lettre
sur le préjudice qu'occasionneroient aux Art et à la Science, le
déplacement des monuments de l'art de l'Italie, le démembrement
de ses ecole et la spoliation de ses collections, galeries, musées
etc par M. Quatremere de Quincy nouvelle édition, faite sur celle de
Paris de 1796,
Roma, 1815.
QUATREMÈRE
DE QUINCY 1834
ID.,
Canova
et ses ouvrages, ou Mémoires historiques sur la vie et les travaux
de ce célèbre artiste,
Parigi, Adrien Le Clere, 1834.
QUATREMÈRE
DE QUINCY 1836
ID.,
Lettres
sur l'enlèvement des ouvrages de l'art antique a Athènes et a
Rome écrites les unes au célèbre Canova les autrés au Génèral
Miranda,
Paris, Adrien Le Clere, 1836.
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Donato
TAMBLÉ, Il
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2006
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origini della Pinacoteca Vaticana. Il dibattito sulla musealizzazione
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in “Bollettino. Monumenti, Musei e Gallerie Pontificie, n. 25,
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WESCHER, I
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2000
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ripercussioni del trattato di Tolentino sull'attività diplomatica di
Antonio Canova nel 1815 per il recupero delle opere d'arte,
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e patrimonio 2000,
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