Un confronto-incontro aggressivo e stimolante si sta svolgendo in questi giorni negli spazi suggestivamente
allestiti di Palazzo Caffarelli in Campidoglio. Per la prima
volta si propone al grande pubblico di non specialisti un accostamento visivo
del corpus grafico di due maestri estremamente, e in maniera diversa,
affascinanti che hanno saputo dare un’impronta personalissima all’arte del loro
tempo: Leonardo e Michelangelo.
Non si tratta di un’avventura
inedita, i due artisti si sono incrociati e “sfidati” nella Sala del Maggior
Consiglio di Palazzo Vecchio a Firenze; nel 1503, infatti, il
gonfaloniere Pier Soderini commissiona ai due la decorazione delle pareti del
salone con soggetti riferibili alle famose battaglie simbolo dell’indipendenza
della città: la battaglia di Cascina e quella di Anghiari.
La mostra, a cura di Pina
Ragionieri e Pietro C. Marani, esperti, rispettivamente di Michelangelo e
Leonardo, si propone come evento di alta portata scientifica e aggiornamento
degli studi sui due artisti che si rapportano vicendevolmente alla classicità,
all’architettura, al disegno di figura e alla città di Roma dove Leonardo
soggiorna brevemente, e Michelangelo opera a lungo lasciando indelebile e
riconoscibile l’impronta creativa del suo genio nel profilo cittadino.
Luogo d’incontro virtuale è la Fabbrica
della Basilica di San Pietro, alla cui guida, dopo Bramante, Leonardo ambisce e
Michelangelo succederà.
Si confrontano due filosofie
linguistiche diversissime: per Leonardo il disegno è esperienza conoscitiva e
indagine, per Michelangelo è irruenza e impeto creativi.
Le lunghe annotazioni, spesso di
difficile lettura, che decorano i fogli leonardeschi raccontano le motivazioni dell’artista
interessato non solo alle “cose” (monumenti, fenomeni atmosferici, volo di
uccelli.....), ma al perchè delle stesse. I disegni michelangioleschi, d’altro
canto, tirano fuori il ragionamento creativo, il modus ponens, che mette
in luce il travaglio e le difficoltà
alla base dell’elaborazione.
Una mostra unica, rara e
difficilmente ripetibile, costituita di testimonianze assolute ! Sessantasei capolavori (26 di Leonardo, 32 di
Michelangelo e 8 di seguaci) divisi in tre sezioni, organizzate in 9
sotto-sezioni, ogni settore è preceduto da un pannello didattico breve ed
efficace, e la maggior parte delle opere esposte reca una didascalia completata
da commento, le scritte e le annotazioni dei fogli di Leonardo sono svolte in cartoncini
a parte. “Si e’ voluto” afferma Pina Ragionieri “evitare la forma, puramente
estetica, dell’antologica, che non insegna nulla, a vantaggio della funzione
educativa del concetto moderno di mostra”.
1.
“Capolavori tra Capolavori”: i 9 più celebri e preziosi
disegni michelangioleschi di Casa Buonarroti affrontano 9 fogli
leonardeschi dal Codice Atlantico dell’Ambrosiana di Milano. A
titolo puramente esemplificativo citiamo il Nudo di schiena
riferibile alla Battaglia di Cascina (fig. 1) per il primo e i Due mortai
che lanciano palle esplosive (fig. 2) per il più anziano maestro. Un
confronto/affronto coraggioso da cui non esce un vincitore o un vinto piuttosto
la propria propensione al genio e le diverse attitudini che contraddistiguono
l’uno e l’altro.
2.
“Appunti su Roma
e studi romani di Leonardo”: la sezione, che indaga il rapporto di Leonardo con
l’Urbe, è a sua volta suddivisa in 4 sotto-sezioni. Si evidenzia la multiforme
personalità del maestro interessato a tutto ciò che lo circonda, alle logiche che
sono dietro i fenomeni e
l’eredità artistica lasciata attraverso i suoi seguaci:
a.
Leonardo e l’antico
b.
Leonardo e l’architettura
c.
Leonardo. Specchi, ottica e geometria
d.
Leonardo e il disegno di figura
e.
Leonardo. Al seguito del genio
3.
“Michelangelo”: la sezione approfondisce il lavoro
dell’artista attraverso 4 sotto-sezioni
che ci informano sulla scrupolosità e sull’impeto dell’azione creativa del
fiorentino e dell’eredità che ne è conseguita.
a.
Michelangelo. Utopia e pratica di cantiere e l’antico
b.
Michelangelo notomista
c.
Michelangelo. Cappella Sistina e Cappella Paolina
d.
Michelangelo. Al seguito del genio
Il catalogo
A cura di Pina Ragionieri e
Pietro C. Marani, è edito da Silvana
Editoriale. Si pone in ambito scientifico come aggiornamento sugli studi
concernenti il corpus grafico dei due maestri.
Le prime 15 pagine riguardano i
convenevoli ringraziamenti di tutti coloro che hanno partecipato e/o voluto
l’evento, segue quindi il catalogo vero e proprio diviso, diversamente dalla
mostra, in due parti: la prima, circa 100 pagine, introdotta da un saggio
d’apertura del Marani, in cui si delinea il percorso tecnico compiuto da
Leonardo,
svolge sezione per sezione il percorso studiato per la rassegna.
La seconda parte, le successive
100 pagine, introdotta dal valido scritto di Luciano Berti sulla collezione di
Casa Buonarroti, ricalca l’andamento voluto per l’esposizione.
Le schede di catalogo redatte con
dovizia commentano i lavori grafici esposti. L’impostazione delle cartelle è
quella classica: autore, titolo, datazione, medium grafico, dimensioni,
luogo di conservazione, n. di inventario, analisi storica, iconografica,
attributiva dell’opera e bibliografia.
Un ricco corredo fotografico,
costituito da immagini, a piena pagina, per lo più a colori, delle opere esposte completa le note di
catalogo.
Immancabile l’aggiornatissima
bibliografia al 2011.
LA MOSTRA
Dove: Musei Capitolini, Roma
Quando: 27 ottobre 2011 - 19
febbraio 2012
Un’analisi analitica dell’evoluzione tecnica:
dall’uso della punta d’argento o d’oro all’introduzione della penna,
dall’introduzione della matita all’impiego del carboncino, medium ideale
per esprimere la dolcezza e le vibrazioni emotive ricercate attraverso lo
sfumato. Per Leonardo disegnare significa dare forma scritta ai suoi pensieri,
illustrare i pensieri, è lo strumento principe attraverso cui scruta la natura
e i suoi fenomeni, è lo strumento prediletto per le sue indaginei
conoscitivo-scientifiche.
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