Ha aperto il 14 ottobre e terminerà il 7
gennaio 2018 la retrospettiva dedicata al grande artista ferrarese secentesco
Carlo Bononi, tesa a riportare alla luce una parte così importante del Seicento
ferrarese, periodo generalmente offuscato dalla mitica stagione della Ferrara
estense rinascimentale e ospitata nella meravigliosa cornice del Palazzo dei
Diamanti a Ferrara.
L’artista, che compì viaggi di studio a
Roma, Bologna, Parma, Verona e Venezia, ci viene riferito come allievo del
Bastarolo. La meta romana, così come riportato dal Baruffaldi, che riferisce di
una improbabile permanenza nella città eterna dell’artista di due anni e
qualche mese, fu senz’altro fondamentale e determinante: il Bononi
conobbe, studiò ed inserì nel panorama artistico ferrarese le innovazioni
apprese dalla visione della pittura del Caravaggio, dei Carracci e perfino di
Simon Vouet, dai quali fu senz’altro colpito.
Carlo Bononi fu celebre pittore del suo tempo:
artista prolifico, abile disegnatore, riconoscibile per la sua particolare
abilità nel rendere in pittura i più reconditi stati dell’animo umano,
restituendo un’emozionalità intensa e, al tempo stesso elegante: ben presto la
sua fama, così come avvenne per Michelangelo Merisi, venne inabissata dalla
critica dapprima razionalista, poi romantica, sebbene fosse famoso tra i
viaggiatori, che descrivono le sue opere con parole di stima ed ammirazione,
descrivendo le sue figure, talvolta, in termini di sensualità: poetica, quanto
realistica, la descrizione del modus pittorico dell’artista
scaturito dalla visione degli affreschi di quello che può essere definito
il suo capolavoro, le opere pittoriche per Santa Maria in Vado, che nel 1622
Tito Prisciani, priore della chiesa, lodò così: «Bononi merita di essere
stimato perché li colori che lui adopera sono impastati di cuore liquefatto».
Le sue figure, dalle linee sinuose e dai
particolari chiaroscuri, si configurano come una somma tra l’ideale e il reale,
tanto da essere definito da Guido Reni «pittore non ordinario» dal
«fare grande e primario», dotato di «una sapienza grande nel disegno e
nella forza del colorito».
Famoso per i suoi Cenacoli e per i suoi dipinti dai soggetti sacri, che i viaggiatori
europei ed americani tra XIX e XX secolo definirono simili e discendenti dalle
opere di Paolo Veronese, venne definito anche il Tintoretto dei ferraresi e
destò commozione nell’animo di Guercino, che molto, insieme a Guido Reni, disse
di dovere al maestro ferrarese, l’esposizione ha il compito di mettere a nudo
anche il lato profano della sua produzione, come è possibile vedere nel
celeberrimo Genio delle arti,
conosciuto in più redazioni.
La mostra, che si sviluppa in sette sale, ripercorre
la carriera dell’artista e i problematici snodi critici e documentari che ha
offerto e tuttora offre, aprendo una finestra sulle brillanti ed emozionanti
creazioni del maestro ferrarese, poste in confronto con le opere dei maestri
contemporanei, al fine di restituire al Bononi, con l’attenta osservazione dei
dettagli più minuti, il suo posto nell’Olimpo dei pittori italiani del XVII
secolo, ruolo riconosciuto dapprima dal Lanzi e dal Burckhardt e poi ribadito
da Venturi, Longhi ed Emiliani, che all’artista dedicò l’unica monografia
esistente nel 1962.
L’allestimento, grazie a dei light box che riproducono varie
testimonianze del tempo vissuto da Carlo, dalla riproduzione del corteo che
accompagna Clemente VIII a Ferrara disegnato dal Tempesta, ai progetti
dell’Aleotti, fino ad arrivare alle scoperte scientifiche e alla narrazione
della peste di manzoniana memoria, affiancata alla meravigliosa opera viennese,
realizzata proprio in occasione della fine dell’epidemia nel 1632, aiuta lo
spettatore ad entrare nella spettacolarità dei dipinti esposti, anche grazie all’utilizzo
di tende, che riproducono secondo le modalità del monocromo brani della pittura murale bononiana,
presente nell’esposizione grazie ad un monitor touch screen che consente ai visitatori di vedere capillarmente i
dipinti di Santa Maria in Vado.
All’interno del catalogo, edito
da Ferrara Arte, oltre ad un organizzato apparato documentario che riferisce
tutti i dati archivistici emersi dalle ricerche compiute proprio in occasione
della mostra, i saggi critici dimostrano la ricostruzione del percorso
artistico di Carlo Bononi in tutti i suoi aspetti, dalla pittura sacra, per cui
è più conosciuto, alla pittura in piccolo
per i collezionisti, all’attività disegnativa, fino alle oscurità biografiche e
documentarie, risiedenti in particolare nella data di nascita, nella sua
formazione, problematica quanto affascinante, e nel viaggio a Roma tanto
celebrato dai biografi.
L’eterodossia delle vicende di
questo pittore, amato e poi perduto per poi essere oggi recuperato, invita
vedere da vicino le opere di questo grande artista, dai lumi e dalla teatralità
stupefacente.
Bibliografia essenziale sul pittore
in ordine cronologico
Baruffaldi
1697-1730, ed. 1844-46
G.
Baruffaldi, Vite de’ pittori e scultori
ferraresi, Ferrara 1844-46
Brisighella 1700 – 1735, ed. 1991
C. Brisighella, Descrizione delle pitture e sculture della città di Ferrara,
1700 – 1735 ca., ed. cons. a cura di M. A. Novelli, Ferrara 1991
Goethe 1986
J. C. Goethe, Reise durch Italien im Jahre 1740,
Monaco 1986
Lanzi 1795
L. Lanzi, Storia pittorica dell’Italia, Venezia 1795, ed. cons. a cura di M. Capucci,
Firenze 1974
Gaye 1839
J. W. Gaye, A. von Reumont, Carteggio inedito d’artisti dei
secoli XIV, XV, XVI,
Firenze 1839
Burckhardt 1855, ed. 1908
J. Burckhardt, Der Cicerone: Eine Anleitung zum Genuss der
Kunstwerke Italiens, Basilea 1855, ed. cons. The Cicerone; an art guide to painting in Italy, for the use of
travellers and students, Londra 1908
Laderchi
1857
C. Laderchi, La pittura ferrarese; memorie del
conte Cammillo Laderchi,
Ferrara 1857
Brownell Jameson e Eastlake 1864
A. Brownell Jameson, E.
Eastlake, The history
of our Lord, as exemplified in works of art, Londra
1864
Cittadella
1870
L. N.
Cittadella, Memorie storiche,
monumentali, artistiche del Tempio di San Francesco in Ferrara, Ferrara
1870
Venturi
1882
A. Venturi, La regia galleria estense, Modena 1882
Gruyer 1897
G. Gruyer,
L’art ferrarais à l’époque des princes d’Este,
Parigi 1897
Venturi
1933
A. Venturi, Storia dell’Arte
italiana, vol. IX,
parte VI, Milano 1933
Longhi
1934, ed. 1956
R. Longhi, Officina Ferrarese, Roma 1934, Ampliamenti, 1940, Nuovi Ampliamenti 1940 – 1955, ed. cons. Firenze 1956
Volpe 1959
C. Volpe, Per il primo tempo di Carlo Bonone, in Arte antica e moderna, 1959, 5, pp. 79-81
Voss 1962
H. Voss, Il "Genio delle Arti" di Carlo
Bonone, in Antichità Viva, 1,
1962, 4, pp. 32 – 35
Emiliani
1962
A.
Emiliani, Carlo Bononi, Ferrara 1962
Schleier 1972
E. Schleier, More
drawings of Carlo Bononi, in Master
drawings, 10, 1972, pp. 363-378
Novelli
1984
M. A.
Novelli, Nuovi accertamenti cronologici
per Carlo Bononi, in Musei ferraresi,
13/14, 1984, pp. 127-132
Ficacci 1993
L. Ficacci, L’
opera ferrarese di Carlo Bononi e del Guercino, in La pittura in Emilia e in Romagna, a cura di J. Bentini e L.
Formari Schianchi, 2, Milano, 1993 pp. 274-299
Benati 2014
D. Benati
(cur.), Guercino e la musica: opere
di Carlo Bononi, Guercino e Cesare Gennari, catalogo della mostra: Cento,
Salone di Rappresentanza della Cassa di Risparmio di Cento, 24 gennaio - 9
marzo 2014, Cento, 2014
Maggiori informazioni
CARLO
BONONI
L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
14 ottobre 2017 – 7 gennaio 2018
Mostra
a cura di Giovanni Sassu e Francesca Cappelletti, organizzata dalla Fondazione
Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara in
collaborazione con Musei di Arte Antica del Comune di Ferrara.
Informazioni
tel. 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it
http://www.palazzodiamanti.it
Catalogo edito da Ferrara Arte
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