Premessa
L'accessibilità
museale
e la rimozione delle barriere fisiche, cognitive e
sensoriali, per permettere a un pubblico più vasto la
partecipazione
alla cultura, sono considerabili esemplificative di un
approccio alle
istituzioni culturali che sta subendo una
significativa
trasformazione negli ultimi anni, strettamente
correlabile allo
sviluppo tecnologico e alla mutata concezione del
museo, delle sue
finalità e dei suoi fruitori ma soprattutto di quelle
che sono le
barriere. Significativa è considerabile, al riguardo,
a livello
internazionale, anche la nuova definizione di museo
dell'ICOM
(International Council of Museums) ,
approvata il 24 agosto 2022 nell'ambito dell'Assemblea
Generale
Straordinaria di ICOM a Praga, che contempla
accessibilità,
inclusività e promozione di diversità e sostenibilità.
Per
quanto
riguarda l'Italia, tali principî sono individuabili
alle
base degli obiettivi di Italia Domani, il Piano
Nazionale di Ripresa
e Resilienza, detto PNRR ,
definitivamente approvato con Decisione di esecuzione
del Consiglio
Economia e Finanza (Ecofin) il 13 luglio 2021.
In
questa
ottica, l'accessibilità museale riguarda aspetti
legati
alla fruibilità del museo per differenti tipi di
pubblico, con
diversi bisogni, esperienze e aspettative. In tale
ambito si colloca
l'accessibilità per persone affette da disabilità e
comprende sia
il superamento delle barriere architettoniche, per
permettere
l'accesso fisico e senza ostacoli alle strutture
museali, sia la
comunicazione e i servizi educativi.
In
Italia
è riscontrabile, nel corso del tempo, una estensione
del
concetto di accessibilità che va a riconoscere al
museo la qualità
di mezzo di inclusione sociale, individuandone le
potenzialità
inclusive di quella che viene definita “educazione al
patrimonio”.
Di conseguenza, sono elaborate nuove modalità di
accesso museale per
il coinvolgimento attivo del pubblico ,
sostenendo interventi orientati alla promozione
dell'ingresso nelle
istituzioni museali, con l'abbattimento delle barriere
di tipo
fisico, cognitivo, sensoriale e digitale e/o con
l'offerta di
specifiche prassi educative per favorire la fruizione
delle opere al
maggior numero di persone.
L'educazione
del
patrimonio culturale
contempla la capacità di conoscere e dare significati
anche ai beni
culturali che non sono fruibili in presenza ed è
considerata in
relazione sia con i processi che costruiscono
l'identità
collettiva e individuale, sia con la possibilità di
corrispondere
alle esigenze dell'educazione interculturale. Quando
ci si
riferisce all'educazione al patrimonio cultuale si
richiamano i
bisogni estetici, rappresentati dall'educazione
estetica e
artistica, considerati fondamentali per l'uomo, per
contribuire a
completarne il processo di autorealizzazione
personale.
Di conseguenza, per rendere la fruizione del
patrimonio culturale
un'esperienza
possibile
per tutti, sono state formulate proposte nate per
rispondere alle esigenze di fruizione dell'arte anche
da parte di
persone affette da disabilità.
Dall'abbattimento
delle
barriere architettoniche a
quelle di natura percettiva e sensoriale
Per
quanto
riguarda l'abbattimento delle barriere
architettoniche, in
Italia la relativa normativa risale agli anni '70 del
secolo
scorso, con la legge 30 marzo 1971, n. 118, che è la
prima ad
affrontarne il problema e a prevederne l'eliminazione
in edifici
pubblici o aperti al pubblico. In seguito è stato
emanato il
Regolamento (d.l. 27 aprile 1978, n. 384), in favore
degli invalidi
civili in materia di barriere architettoniche e di
trasporti
pubblici.
In
quel
periodo, proprio a partire dagli anni '70, si sono
verificati
grandi mutamenti in Italia, nel campo museologico e
nella
regolamentazione relativa ai beni culturali,
riconducibili a quei
rivolgimenti provocati dal Sessantotto .
Infatti, nel 1970 si è svolto a Roma il convegno Il
museo
come esperienza sociale,
in cui è emersa una concezione dell'istituzione
museale come
elemento attivo nella società
e il patrimonio artistico è stato legato alla
partecipazione ,
temi collegati al precetto di valorizzazione,
traducibile con un
maggior utilizzo dei beni da parte della collettività
.
Tuttavia, la valorizzazione, benché ne siano
rintracciabili analoghi
principî anche precedentemente insieme alla
promozione, è entrata
nell'ordinamento dei beni culturali con l'articolo 1
d.P.R. 3
dicembre 1975 n. 805 ,
affiancandosi alla tutela, affidata al Ministero dei
beni culturali
(istituito con d.l. 14 dicembre 1974 n. 657,
convertito nella legge
29 gennaio 1975 n. 5). Infatti, nella legge Bottai
del 1° giugno 1939 n. 1089, dedicata alle cose d'arte,
la loro
gestione era intesa come l'attività diretta a
permetterne la
conservazione, l'integrità e la sicurezza.
Nel
corso
del tempo, a
livello internazionale, si è verificato
un cambiamento generale del concetto della disabilità,
con
significative
ricadute anche nell'ambito museale. Basti pensare, in
tal senso,
alla Convenzione
delle
Nazioni Unite sui diritti delle persone con
disabilità,
emanata a New York il 13 dicembre 2006 dalle Nazioni
Unite, e
ratificata dallo Stato italiano con legge n. 18 del 24
febbraio del
2009, che, come sottolineato da Tiberti, è il primo
documento che
vincola ogni Stato alla tutela dei diritti delle
persone con
disabilità e per questo segna un'innovazione nel
campo, in quanto
le disabilità vengono viste come una diversa
condizione delle
persone e non più come semplici menomazioni .
Nel
tempo è stata
dunque superata la considerazione della barriera
unicamente come
ostacolo all'accesso agli edifici, estesa poi,
nell'ambito
normativo, anche alle barriere di natura percettiva e
sensoriale e,
in generale, alle possibili fonti di disorientamento,
disagio,
pericolo o affaticamento in relazione alle
caratteristiche degli
oggetti e dei luoghi che possono rappresentare un
ostacolo per
qualunque fruitore.
Il
Codice
dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.lgs. 42 del 2004
e
successive modifiche e integrazioni) considera la
fruizione pubblica
scopo primario della tutela e valorizzazione del
patrimonio culturale
e paesaggistico. Con l'affermazione di un nuovo
concetto di
disabilità, il diritto all'accesso alla cultura si è
concretizzato anche nel favorire la fruizione e
l'esperienza
culturale, autonoma, agevole e sicura da parte di
tutti, in qualsiasi
condizione di particolari bisogni fisici e motori,
sensoriali e
cognitivi, permanenti o temporanei.
La
valorizzazione,
secondo le disposizioni generali del Codice dei beni
culturali e del paesaggio, in attuazione dell'articolo
9 della
Costituzione, consiste «nell'esercizio delle funzioni
e nella
disciplina delle attività dirette a promuovere la
conoscenza del
patrimonio culturale e ad assicurare le migliori
condizioni di
utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio
stesso, anche da
parte delle persone diversamente abili, al fine di
promuovere lo
sviluppo della cultura.». Dal Codice risulta inoltre
che la
valorizzazione, a iniziativa pubblica o privata (art.
111), è
attuata in forme compatibili con la tutela (art. 6) ed
è favorita da
Ministero, regioni e altri enti pubblici territoriali,
perseguendo il
coordinamento, l'armonizzazione e l'integrazione delle
attività
(artt. 7 e 102), anche con la partecipazione di
soggetti privati
(artt. 6 e 111). Lo Stato, le regioni e gli altri enti
pubblici
territoriali stipulano accordi per definire strategie
e obiettivi
comuni di valorizzazione e per elaborare piani
strategici di sviluppo
culturale, relativamente ai beni culturali di
pertinenza pubblica
(art. 112), gestiti in forma diretta o indiretta
(tramite concessione
a terzi delle attività di valorizzazione) oppure in
forma congiunta
e integrata (art. 115). Il Ministero, le regioni e gli
altri enti
pubblici territoriali possono inoltre stipulare, anche
congiuntamente, protocolli d'intesa con fondazioni
bancarie che
statutariamente perseguano scopi di utilità sociale
nel settore
dell'arte e delle attività dei beni culturali, al fine
di
coordinare gli interventi di valorizzazione sul
patrimonio culturale
(art. 121) .
Come
risulta
nelle disposizioni generali del Codice, «La tutela e
la
valorizzazione del patrimonio culturale concorrono a
preservare la
memoria della comunità nazionale e del suo territorio
e a promuovere
lo sviluppo della cultura» (art. 1). La gestione del
patrimonio
culturale pervenuto dalle generazioni precedenti, a
cui si riferisce
l'articolo 9 della Costituzione, deve offrire un
impulso a creare e
distribuire nuovi prodotti culturali, presupponendo un
intervento
pubblico meramente suppletivo, di sostegno alle
energie intellettuali
che stentano a farsi largo nella dimensione economica
della vita
culturale, senza formare un'arte o una scienza “di
Stato”,
secondo i principî proclamati dall'articolo 33 della
Costituzione
,
dove si legge «l'arte e la scienza sono libere e
libero ne è
l'insegnamento». L'arte, insieme alla scienza, è
pilastro dello
Stato costituzionale dei diritti per la ricerca della
verità dei
fatti, al di sopra delle parti .
In
Italia,
nel Ministero della Cultura, la Direzione
Generale
Educazione e Ricerca e Istituti Culturali che svolge
funzioni e compiti relativi al coordinamento, alla
elaborazione e
alla valutazione dei programmi di educazione,
formazione e ricerca
nei campi di pertinenza del Ministero, in materia di
accessibilità
cura il coordinamento del sistema dei servizi
educativi, di
comunicazione, di divulgazione e promozione ai sensi
degli articoli
118 e 119 del Codice attraverso il Centro per i
servizi educativi,
anche in relazione al pubblico con disabilità.
Nel
2008
il Ministero per i beni e le attività culturali
(MiBAC) ha
elaborato con le Linee guida per il superamento delle
barriere
architettoniche nei luoghi di interesse culturale
(D.M. 28 marzo
2008), poi aggiornate attraverso la riunione, nel
2015, di un gruppo
di lavoro, sulla base delle esperienze pratiche
maturate negli ultimi
anni, basandosi sui principî di accessibilità,
sostenibilità e
innovazione.
Verso
un'Europa
senza barriere fisiche, sensoriali e culturali
Il
tema
della disabilità, in linea con la Strategia europea
sulla
disabilità per l'arco temporale 2010-2020
che ha posto come obiettivo la creazione di “un'Europa
senza
barriere per tutti”, per l'inclusione delle persone
disabili a
tutti i livelli della società, la promozione
dell'accessibilità e
la possibilità di partecipazione eguale in tutte le
aree della vita
quotidiana, è stato introdotto per la prima volta nei
17 Obiettivi
per lo Sviluppo Sostenibile, nell'ambito dell'Agenda
2030 per lo
Sviluppo Sostenibile ,
programma
d'azione
per le persone, il pianeta e la prosperità
sottoscritto nel
settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri
dell'ONU, che
mirano a promuovere il benessere umano e a proteggere
l'ambiente,
tra i quali è presente l'educazione al patrimonio
culturale,
attraverso il diritto a un'educazione inclusiva e di
qualità per
tutti.
Nello
stesso
anno 2015, il 14 dicembre è stato approvato, dal
Consiglio
Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici, il
primo Piano
nazionale per l'Educazione al patrimonio culturale
2015-2016 ,
pubblicato dalla Direzione Generale Educazione e
Ricerca, d'intesa
con il Consiglio superiore Beni culturali e
paesaggistici. Nel piano,
in cui è riconosciuto il ruolo centrale
dell'educazione al
patrimonio per la formazione del cittadino, è posto
l'accento
sulle questioni dell'accessibilità e della
partecipazione.
L'accessibilità al patrimonio culturale (fisica,
socio-economica,
sensoriale, cognitiva) è definita come un diritto
essenziale del
cittadino e necessario per l'esistenza stessa del
patrimonio che si
definisce, si conserva, si trasforma ed esprime il suo
potenziale
educativo solo se viene fruito, compreso e
riconosciuto.
Sono
seguite, negli
anni successivi, le pubblicazioni di documenti e
volumi, da parte
della Direzione Musei del Ministero dei beni e delle
attività
culturali e del turismo (MiBACT), per fornire
indicazioni operative
sull'accessibilità museale, in cui è ravvisabile un
ampliamento
del concetto di accessibilità e di professionalità
specifiche
dedicate. Basti pensare, in tal senso, alle
“Raccomandazioni in
merito all'accessibilità a musei, monumenti, aree e
parchi
archeologici” (Circolare n. 80 del 1° dicembre 2016)
che
ripropongono anche le “Linee guida per il superamento
delle
barriere architettoniche nei luoghi di interesse
culturale” (D.M.
28 marzo 2008). Con le Raccomandazioni ,
pubblicate in occasione della Giornata internazionale
dei diritti
delle persone con disabilità 2016, la Direzione
generale Musei ha
invitato alla più ampia diffusione della cultura
dell'accoglienza
nei musei, monumenti, aree e parchi archeologici
statali, ampliando
le azioni per il superamento di ogni barriera fisica,
sensoriale e
culturale. Il documento ha previsto anche
l'istituzione della
figura professionale del Responsabile per le tematiche
dell'accessibilità nei musei statali.
Accessibilità
e
nuove tecnologie
È
considerabile significativa, inoltre, la
pubblicazione, nel 2017, da
parte della Direzione generale Musei, del volume dal
titolo Il
patrimonio
culturale per tutti. Fruibilità, riconoscibilità,
accessibilità
,
curato da Gabriella Cetorelli e Manuel Roberto Guido,
in cui
l'accessibilità, intesa come processo di ampliamento
della
fruibilità, ha preso in considerazione sempre nuove
esigenze,
passando da un concetto di accessibilità
prevalentemente motoria,
intesa come “barriera architettonica”, a uno che ha
posto
l'attenzione anche sulle capacità sensoriali e
cognitive, e
prefigurando il tema dell'accessibilità culturale, in
un'ottica
globale di fruizione multiculturale. Nel volume,
Gabriella Cetorelli
ha trattato inoltre le barriere tangibili, intangibili
e digitali nei
luoghi della cultura italiani ,
ponendo dunque l'accento anche sulle questioni
relative agli
strumenti digitali che possono essere fonte di
esclusione per alcuni
utenti.
La
questione
relativa agli sviluppi tecnologici, in cui rientra il
digitale, è considerabile esemplificativa della
complessità offerta
da strumenti in cui sono individuabili potenzialità e
al contempo
rischi di esclusione sociale e culturale, in contrasto
con le
finalità perseguite dagli istituti culturali, come
riferisce anche
la Commissione Ipovedenti dell'Unione Italiana dei
Ciechi e degli
Ipovedenti Sezione Territoriale di Bologna affermando:
«Le
nuove
tecnologie tendono ad imporre standard e codici
d'organizzazione, nei sistemi di relazione della vita
quotidiana,
imperniati su imput (sic.) visivi, d'immediata
assimilazione da
parte delle persone normodotate, ma che sono spesso
impraticabili per
i disabili visivi; vengono così a crearsi vere e
proprie Barriere
Percettive» .
Al
tempo
stesso, sono già in uso sofisticati strumenti
tecnologici
finalizzati al superamento delle barriere percettive e
sensoriali di
persone affette anche da deficit sensoriali e/o
visivi, come quelli
adottati nei musei del Comune di Roma .
Inoltre, sono in corso di realizzazione progetti che
hanno già
prodotto interessanti risultati, come quelli relativi
al cane
robotico CaRoGuimus9
e la messa a punto delle tavolette cromatiche
pseudo-braille RGB ,
attivati a partire dal 2016 da Stefano Colonna presso
il suo
insegnamento di Museologia e Critica Artistica e del
Restauro di
Sapienza Università di Roma.
Intanto,
il
6 luglio 2018 sono state pubblicate dal Ministero dei
beni e delle
attività culturali e del turismo (MiBACT) le “Linee
guida per la
redazione del Piano di eliminazione delle barriere
architettoniche
(P.E.B.A) nei musei, complessi museali, aree e parchi
archeologici”
.
Il documento è stato realizzato da un gruppo di lavoro
istituito per
la formulazione di provvedimenti inerenti il
superamento delle
barriere culturali, cognitive e psicosensoriali nei
luoghi della
cultura di competenza del Ministero per i beni e le
attività
culturali (Decreto dirigenziale del 27 giugno 2017),
tenendo conto
delle finalità della Convenzione delle Nazioni Unite
sui diritti
delle persone con disabilità (l. 18/2009), integrando,
inoltre, gli
obiettivi perseguiti con le “Linee guida per il
superamento delle
barriere architettoniche nei luoghi di interesse
culturale” (D.M.
28 marzo 2008).
A
livello internazionale, in sintonia con lo sviluppo di
inclusione e
di accesso alle istituzioni culturali, è stata
approvata una nuova
definizione di museo, il 24 agosto 2022, nell'ambito
dell'Assemblea
Generale Straordinaria di ICOM a Praga, frutto di un
lungo processo
partecipativo che ha coinvolto 126 Comitati nel mondo,
modificando,
in tale modo, l'art. 3 dello Statuto:
«Il
museo
è un'istituzione permanente senza scopo di lucro e al
servizio della società, che effettua ricerche,
colleziona, conserva,
interpreta ed espone il patrimonio materiale e
immateriale.
Aperti
al
pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono
la diversità
e la sostenibilità.
Operano
e
comunicano eticamente e professionalmente e con la
partecipazione
delle comunità, offrendo esperienze diversificate per
l'educazione,
il piacere, la riflessione e la condivisione di
conoscenze.»
In
precedenza,
il museo nel Codice etico professionale dell'ICOM,
adottato dall'International Council of Museums nel
1986, era
definito come «un'istituzione permanente, senza scopo
di lucro, al
servizio della società e del suo sviluppo. È aperto al
pubblico e
compie ricerche che riguardano le testimonianze
materiali e
immateriali dell'umanità e del suo ambiente; le
acquisisce, le
conserva, le comunica e, soprattutto, le espone a fini
di studio,
educazione e diletto.» .
Sostegni
economici
per l'abbattimento degli ostacoli alla fruibilità
dei
prodotti culturali, previsti da PNRR - Next
Generation EU - per
l'accesso ai musei
In
Italia
Domani, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza,
detto
PNRR, sviluppato per far fronte alla crisi causata
dalle misure
adottate in Italia per la pandemia di Covid-19, a
partire dal 2020,
che fa parte di Next Generation EU, progetto di
rilancio economico
dedicato agli stati membri, trova un importante
spazio, per quel che
concerne gli investimenti nell'ambito culturale,
strettamente
correlabile all'accessibilità, ciò che riguarda
l'inclusione,
oltre che la digitalizzazione e la sostenibilità.
L'investimento,
con un costo totale di 300.000.000 di euro, si pone
l'obiettivo,
infatti, di garantire la completa fruizione del
patrimonio culturale
attraverso la piena accessibilità fisica dei luoghi
della cultura
con la rimozione delle barriere fisiche, percettive,
culturali e
cognitive. Dunque, in tale ambito, si collocano anche
gli interventi
volti a miglioramento della fruizione di utenti
affetti da disabilità
visiva, per i quali negli ultimi anni, sono state
messe a punto
diverse tipologie di strumenti, compresi quelli
tecnologici, di cui
si sta supportando lo sviluppo.
Infatti,
il
PNRR, articolato in 6 Missioni, a loro volta composte
da 16
Componenti totali, si concretizza per mezzo
dell'attuazione di
riforme e investimenti diretti ad affrontare le sfide
poste dai
processi di digitalizzazione, transizione ecologica e
climatica,
nonché agli avanzamenti nell'ambito dei nuovi
paradigmi
tecnologici e dalla necessità di aumentare la
resilienza dei sistemi
di protezione sociale.
In
particolare,
gli interventi legati alla fruizione museale, in cui
rientra quella delle persone affette da disabilità
visiva, si
collocano nell'ambito della Missione 1 –
Digitalizzazione,
innovazione, cultura e turismo – Componente 3 –
Turismo e Cultura
4.0 (M1C3), Misura 1 “Patrimonio culturale per la
prossima
generazione”, Investimento 1.2 “Rimozione delle
barriere fisiche
e cognitive in musei, biblioteche e archivi, per
consentire un più
ampio accesso e partecipazione alla cultura”,
finanziato
dall'Unione Europea – NextGenerationEU.
Il
primo
dei quattro ambiti di intervento in cui è divisa la
Componente
3 (Misura 1 “Patrimonio culturale per la prossima
generazione”)
prevede investimenti per creare un patrimonio digitale
della cultura,
per digitalizzare il patrimonio culturale, favorendo
la fruizione di
queste informazioni e lo sviluppo di servizi da parte
del settore
culturale/creativo. In questa linea di azione che
prevede un
miglioramento dell'accessibilità dei luoghi della
cultura, oltre
che la sostenibilità ambientale anche in termini di
efficientamento
energetico, di musei, cinema e teatri (pubblici e
privati), è dunque
rilevabile una associazione tra tecnologie e
miglioramento
dell'accessibilità.
Infatti,
gli
investimenti per questo ambito di intervento
comprendono la
“Strategia digitale e le piattaforme per il patrimonio
culturale”
che si articola in interventi di digitalizzazione del
patrimonio
culturale tesi a migliorare l'accesso alle risorse
culturali e ai
servizi digitali, e la “Rimozione delle barriere
fisiche e
cognitive in musei, biblioteche e archivi” per
permettere un più
ampio accesso e una maggiore partecipazione alla
cultura, al fine di
migliorare l'accessibilità fisica e cognitiva su
musei, monumenti,
aree archeologiche, parchi e biblioteche, con
destinazione del 37%
degli interventi al Sud Italia.
La
conclusione degli
interventi previsti dall'investimento, volti oltre che
all'abbattimento degli
ostacoli alla fruibilità dei prodotti culturali, sia
barriere
fisiche e architettoniche, sia culturali e cognitive,
che rischiano
di escludere parte dei cittadini dal coinvolgimento in
alcune
istituzioni culturali italiane, e che comprendono
anche la formazione
del personale amministrativo e degli operatori
culturali, è stata
fissata a giugno 2026. Intanto, con decreto
direttoriale rep. n. 1010
del 15 settembre 2022 è stata istituita la Commissione
per la
valutazione delle istanze pervenute in risposta agli
avvisi,
destinati rispettivamente ai soggetti pubblici non
appartenenti al
Ministero della cultura (MiC) (Decreto direttoriale n.
487 del 6
maggio 2022) e ai soggetti privati (Decreto
direttoriale n. 486 del 6
maggio 2022), volti alla presentazione di proposte di
intervento
finalizzate alla rimozione delle barriere fisiche,
cognitive e
sensoriali dei musei e luoghi della cultura, da
finanziare
nell'ambito del PNRR.
Conclusioni
Negli
ultimi
50 anni è ravvisabile la maturazione, nella nostra
società,
per l'interesse a rimuovere ogni tipo di barriera, sia
essa fisica,
cognitiva, psicosensoriale, che di fatto ostacola
l'accessibilità
ai musei per le persone che si trovano in situazioni
di disagio
rispetto a quello che è considerato il pubblico medio.
Al
tempo
stesso è rilevabile che si è modificata anche a
livello
istituzionale la concezione del museo e il ruolo che
esso è chiamato
a svolgere nell'epoca attuale. Infatti, prima degli
anni '70 del
secolo scorso i musei erano considerati semplici
custodi del passato,
mentre ora sono concepiti in modo diverso e possono
trasformarsi in
laboratori attivi di innovazione e di cambiamento per
svolgere un
ruolo centrale nella società. In tale ottica, gli
strumenti
economici previsti dal PNRR sono identificabili con
dei mezzi per
contribuire alla realizzazione dei principî formulati
nella nuova
definizione del museo dell'ICOM, approvata il 24
agosto 2022.
Gli
obiettivi del
PNRR riguardanti l'accessibilità museale e la
rimozione delle
barriere fisiche, cognitive e sensoriali, sono
considerabili
esemplificativi dell'approccio alle istituzioni
culturali
strettamente correlabile allo sviluppo tecnologico e
alla mutata
concezione del museo, delle sue finalità, tra le quali
sono
contemplate l'accessibilità, l'inclusività e la
promozione
della diversità e la sostenibilità, come sottolineato
dalla nuova
definizione di museo dell'ICOM, approvata il 24 agosto
2022, ma
soprattutto di quelle che possono essere le barriere.
Nel
PNRR
è individuabile una stretta relazione tra le questioni
relative
all'accessibilità culturale dei luoghi della cultura e
la
digitalizzazione, intesa come uno strumento per
migliorare
l'accessibilità dei luoghi della cultura. Nell'attuale
panorama
normativo è dunque individuabile una propensione verso
l'utilizzo
delle tecnologie, in particolare il digitale,
considerabile uno
strumento per rendere fruibili i luoghi della cultura
a un maggior
numero di utenti, comprese persone affette da deficit
sensoriali e/o
cognitivi, ma che può anche escluderne l'accesso, in
base
all'utilizzo che ne viene fatto.
Inoltre,
è
rilevabile che il concetto di utenza sta assumendo una
fisionomia
sempre più variegata per adattarsi ai bisogni dei
singoli individui,
in un'ottica inclusiva. Tuttavia, nella possibilità di
personalizzare l'offerta culturale è individuabile
anche il
rischio di soddisfare principalmente l'affermazione
dell'individuo
fine a se stessa, portandolo a una autoreferenzialità,
come può
avvenire con le nuove tecnologie che nell'ambito
museale, in base
al modo in cui vengono impiegate e gestite, possono
ostacolare la
diffusione di un messaggio relativo a una specifica
cultura, alla
storia di un gruppo di persone, di una nazione o
dell'umanità, in
termini di significato culturale, di valori di
cittadinanza e di
patrimonio comune, non perseguendo quindi la
potenzialità inclusiva
intravista nel PNRR.
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COLONNA
2017
Stefano
COLONNA,
CaRoGuimus9
Cane
Robotico Guida Museale per Bambini (e Adulti) non
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COLONNA
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La
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Il
museo
verso una nuova identità
2011
Il
museo
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Atti del Convegno Internazionale di Studi a cura di
Mariaclaudia
CRISTOFANO,
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MELE
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RAMADORI
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Il
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a cura di Alba Matilde CAVALLARI,
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ROSSETTI
2013
Carlo
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Italia
Domani
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Italia
Domani
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ampio accesso e partecipazione alla cultura,
Governo
Italiano,
Presidenza del Consiglio dei Ministri,
<https://www.italiadomani.gov.it/it/Interventi/investimenti/rimozione-delle-barriere-fisiche-e-cognitive-in-musei-biblioteche-e-archivi-per-consentire-un-piu-ampio-accesso-e-partecipazione-alla-cultura.html>
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Cultura – Raccomandazioni 2016
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Cultura, Direzione generale Musei, Home > Notizie
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visitato
in data 04/02/2023.
Ministero
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Cultura – Linee guida 2018
Ministero
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Cultura, Direzione generale Musei, Home > Notizie
>
Notifiche, Linee
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<http://musei.beniculturali.it/notizie/notifiche/linee-guida-per-la-redazione-del-piano-di-eliminazione-delle-barriere-architettoniche-p-e-b-a>
visitato
in data 06/02/2023.
Ministero
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Cultura – Avviso pubblico 2022
Ministero
della
Cultura, Direzione generale Musei, Home > Notizie
>
Notifiche, Avviso
pubblico
per proposte di intervento per la rimozione delle
barriere
fisiche, cognitive e sensoriali dei musei e luoghi
della cultura
pubblici non appartenenti al MiC,12
maggio
2022, ultimo aggiornamento 16/01/2023
<http://musei.beniculturali.it/notizie/notifiche/avviso-pubblico-per-proposte-di-intervento-per-la-rimozione-delle-barriere-fisiche-cognitive-e-sensoriali-dei-musei-e-luoghi-della-cultura-pubblici-non-appartenenti-al-mic>
visitato
in data 17/01/2023.
Ministero
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Cultura – Piano 2015-2016
Ministero
della
Cultura, Direzione generale Educazione, ricerca e
istituti
culturali, Home > Piano Nazionale per l'Educazione
al Patrimonio
Culturale 2015-2016, ultimo aggiornamento 21/12/2015
<https://dgeric.cultura.gov.it/piano-nazionale-per-leducazione-al-patrimonio-culturale/>
visitato
in data 03/02/2023.
Nazioni
Unite
Nazioni
Unite.
Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite,
Agenda
2030 > Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile
<https://unric.org/it/agenda-2030/> visitato in
data
03/02/2023.
Senato
della
Repubblica
Senato
della
Repubblica, Legislatura 17ª - Dossier n. 572
<https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DOSSIER/0/1059233/index.html?part=dossier_dossier1-sezione_sezione10>
visitato
in data 03/02/2023.
Fig. 1: Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea Roma, ingresso principale su viale delle Belle Arti 131, con scalinata (Foto cortesia di Federico Ramadori, 2023)
Fig. 2 - Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea Roma, totem con le indicazioni degli accessi su viale delle Belle Arti 131, con scalinata, e via Gramsci 71, per i disabili (Foto cortesia di Federico Ramadori, 2023)
Fig. 3 - Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea Roma, accesso per i disabili su via Gramsci 71 (Foto cortesia di Federico Ramadori, 2023)
Fig. 4 - Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia Roma, ingresso principale su piazzale di Villa Giulia 9, a livello stradale (Foto cortesia di Federico Ramadori, 2023)
Fig. 5 - MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo Roma, scorcio interno con rampa (Foto cortesia di Federico Ramadori, 2016)
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