bta.it Frontespizio Indice Rapido Cerca nel sito www.bta.it Ufficio Stampa Sali di un livello english
Dialogo interpersonale e funzione del gesto e della scrittura nelle opere di Paola Grizi  

Stefano Colonna

ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 18 Maggio 2024, n. 955
https://www.bta.it/txt/a0/09/bta00955.html
Articolo presentato il 7 Maggio 2024, approvato il 17 Maggio 2024 e pubblicato il 18 Maggio 2024
Precedente
Successivo
Tutti
Area Artisti

Cogliendo l'occasione della bella e coinvolgente Mostra delle sculture di Paola Grizi al Circolo degli Esteri di Roma del maggio 2024 intitolata Visioni, si propone una lettura in merito ai temi del dialogo interpersonale e sulla funzione del gesto e della scrittura, elementi e concetti evocati dalle opere di questa scultrice romana ampiamente affermata a livello internazionale, soprattutto in Francia e in Cina.

La prima opera, che si intitola Trittico, è la più complessa perché l'occhio presente a destra potrebbe infatti appartenere alla figura di sinistra in una scomposizione del tempo e dello spazio di matrice cubo-futurista, oppure potrebbe invece appartenere ad un terzo soggetto. L'occhio della figura centrale è chiuso, mentre quello di destra è aperto, come a voler suggerire che la figura centrale dorme e sogna, mentre quella di destra è vigile ed attenta. La piegatura a nastro della terracotta ha una valenza strutturale per dare corpo alla scultura ed evitare che cada, e al tempo stesso una valenza narrativa per creare un racconto e dare un'identità alle figure dei protagonisti. [Fig. 1]



Fig. 1 – Paola GRIZI, Trittico, 2024, terracotta, 70 x 52 x 19 cm. Foto cortesia di Paola Grizi
Fig. 1 – Paola GRIZI, Trittico, 2024
terracotta, 70 x 52 x 19 cm.
Foto cortesia di Paola Grizi

La seconda opera si intitola A-mors e presenta i volti di due amanti, quello femminile a sinistra e quello maschile a destra, per così dire, “incartati” in fogli ricchi di scrittura. La mano di lei tocca con due dita il mento di lui, come per assicurarsi che realmente esista. Gli occhi di entrambi sono socchiusi perché stanno sperimentando una “comunicazione tattile” non verbale anche se, paradossalmente, i fogli con la scrittura indicano la forza del logos, del verbo. Le scritte sono difficilmente leggibili e quindi viene da pensare ad una loro funzione in chiave puramente decorativa, proprio come avveniva nel Rinascimento con l'uso dello “pseudo-cufico”, vale a dire la citazione di catene di caratteri cufici che sembrano traducibili e che rimandino ad un significato verbale, ma che in realtà hanno solo una funzione decorativa come nel David del Verrocchio 1. [Fig. 2] e [Fig. 2b]

Fig. 2 – Paola GRIZI, A-mors, 2024, terracotta, 40 x 37 x 23 cm. Foto cortesia di Paola Grizi Fig. 2b - DONATELLO, David, Firenze, Museo del Bargello, 1440 circa, bronzo, 158 cm. x un diametro massimo di 51 cm.
Fig. 2 – Paola GRIZI, A-mors, 2024
terracotta, 40 x 37 x 23 cm.
Foto cortesia di Paola Grizi
Fig. 2b - DONATELLO, David
Firenze, Museo del Bargello, 1440 circa
bronzo, 158 cm. x un diametro massimo di 51 cm.


La terza opera si intitola Freedom e cita chiaramente l'Apollo e Dafne di Gian Lorenzo Bernini alla Galleria Borghese di Roma. Dafne, figlia del dio-fiume Peneo, fuggiva da Apollo che se ne era innamorato. Arrivata presso al fiume Peneo ella rivolse una disperata preghiera al padre, chiedendo di essere trasformata in un'altra forma per sottrarsi alla violenza del dio. E così Peneo, per salvare sua figlia dal rapporto d'amore forzato, trasformò Dafne in un albero d'alloro, che da quel momento diventerà sacro per Apollo. [Fig. 3] e [Fig. 3b]

Fig. 3 – Paola GRIZI, Freedom, 2021, terracotta, 50 x 33 x 19 cm. Foto cortesia di Paola Grizi Fig. 3b – GIAN LORENZO BERNINI, Apollo e Dafne, 1623-1625, Roma, Galleria Borghese. Foto cortesia di Stefano Colonna
Fig. 3 – Paola GRIZI, Freedom, 2021
terracotta, 50 x 33 x 19 cm.
Foto cortesia di Paola Grizi
Fig. 3b – GIAN LORENZO BERNINI, Apollo e Dafne, 1623-1625, Roma, Galleria Borghese. Foto cortesia di Stefano Colonna

La quarta opera si intitola The Guide [Fig. 4] e tratta del complesso e antico tema della comunicazione gestuale non verbale sulla quale si sono già soffermati Chastel (2000), Dalli Regoli (2000) 2, ancora Chastel (2002) ed infine La Porta (2006) che citano eloquenti esempi del passato. Tra le opere del Rinascimento vorrei ricordare in particolare il fondamentale Cristo deriso del Beato Angelico dove le mani, quasi tagliate dal corpo, assumono una plastica evidenza iconica e simbolica 3 [Fig. 4b]

Fig. 4 – Paola GRIZI, The Guide, 2020, terracotta, 32 x 30 x 20 cm. Foto cortesia di Paola Grizi Fig. 4b – BEATO ANGELICO, Cristo deriso, 1438-1440, Firenze, Convento di San Marco, affresco, 195 X 159 cm.
Fig. 4 – Paola GRIZI, The Guide, 2020
terracotta, 32 x 30 x 20 cm.
Foto cortesia di Paola Grizi
Fig. 4b – BEATO ANGELICO, Cristo deriso, 1438-1440
Firenze, Convento di San Marco
affresco, 195 X 159 cm.

La quinta opera si intitola Kiss e rappresenta un casto bacio sulle labbra appena accennato. Sembrano due maschere del Carnevale di Venezia ricche di forza inestinguibile di Amore. Ma se vogliamo preferire una lettura in chiave di Metaverso contemporaneo, potrebbero invece essere due persone che superano Matrix, ma sempre grazie al magnetismo amoroso. E, anche in questa opera, i fogli di carta che recano testi non sempre decifrabili fanno riferimento ad una citazione verbale che rappresenta la dimensione dell'incarnazione del Verbo in tutta la sua umanità. Dunque un dialettico rapporto di vita e di morte, come anche di finito e di infinito il cui perno centrale è sempre l'Amore. [Fig. 5]



Fig. 5 – Paola GRIZI, Kiss, 2021, bronzo, 35 x 37 x 20 cm. Foto cortesia di Paola Grizi
Fig. 5 – Paola GRIZI, Kiss, 2021
bronzo, 35 x 37 x 20 cm.
Foto cortesia di Paola Grizi

La sesta opera si intitola Eureka! e rappresenta una testa femminile dietro a cui si scorge una mano appoggiata su un foglio di carta con dei segni di scrittura. [Fig. 6]



Fig. 6 – Paola GRIZI, Eureka!, 2023, terracotta, 35 x 25 x 30 cm. Foto cortesia di Paola Grizi
Fig. 6 – Paola GRIZI, Eureka!, 2023
terracotta, 35 x 25 x 30 cm.
Foto cortesia di Paola Grizi

La settima opera si intitola E-motion e rappresenta un viso spezzato in due da una forte emozione, l'esito evidente di un trauma. [Fig. 7]



Fig. 7 – Paola GRIZI, E-motion, 2018, terracotta, 30 x 34 x 20 cm. Foto cortesia di Paola Grizi
Fig. 7 – Paola GRIZI, E-motion, 2018
terracotta, 30 x 34 x 20 cm.
Foto cortesia di Paola Grizi

L'ottava opera si intitola Invitation e rappresenta un viso nascosto in un involucro protettivo a forma di scatola curva che invita lo spettatore ad entrare nella sua dimensione esistenziale con un gesto ammiccante della mano destra. [Fig. 8]



Fig. 8 – Paola GRIZI, Invitation, 2020, terracotta, 35 x 21 x 19 cm. Foto cortesia di Paola Grizi
Fig. 8 – Paola GRIZI, Invitation, 2020
terracotta, 35 x 21 x 19 cm.
Foto cortesia di Paola Grizi

Quest'appassionante carrellata di sculture di Visioni scolpita da Paola Grizi è dunque perfettamente calata nella nostra contemporaneità di cui sa cogliere gli aspetti salienti: il dialogo che avviene ai due differenti livelli della scrittura e della gestualità silenziosa e la correlata e straordinaria ricchezza della comunicazione interpersonale riservata a chi sa ascoltare i gesti nel silenzio e a tradurli in parole nella società informatizzata del Metaverso senza perdere il bagaglio culturale dell'immaginario del nostro Rinascimento italiano.




NOTE

1 Si veda MACK et. al. 2009. DONATELLO, David, Firenze, Museo del Bargello, 1440 circa, bronzo.

2 Su DALLI REGOLI 2000 si veda la recensione di FERRARO 2002.

3 Il Cristo deriso è uno degli affreschi di Beato Angelico che decorano il convento di San Marco a Firenze. Misura 195 x 159 cm. Si tratta di una delle opere sicuramente autografe del maestro, risalente al 1438-1440. Si vedano: POPE-HENNESSY 1981; DE VECCHI – CERCHIARI 1999; CORNINI 2000.

                        
                        
                        

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

CHASTEL 2000
André CHASTEL, Le geste dans l'art, Paris, Liana Levi, c2001 (stampa 2000).

CHASTEL 2002
ID., Il gesto nell'arte (Titolo originale: Le geste dans l'art), traduzione di Daria Pinelli, Roma – Bari, GLF editori Laterza(Quadrante Laterza, 111), 2002.

COLONNA 2015
Stefano COLONNA, Le radici stilistiche delle sculture di Paola Grizi, in "BTA - Bollettino Telematico dell'Arte", ISSN 1127-4883, 2 Agosto 2015,n. 781 https://www.bta.it/txt/a0/07/bta00781.html

CORNINI 2000
Guido Cornini, Beato Angelico, Firenze, Giunti, 2000.

DALLI REGOLI 2000
Gigetta DALLI REGOLI, Il gesto e la mano: convenzione e invenzione nel linguaggio figurativofra Medioevo e Rinascimento, Firenze, L. S. Olschki (Pocket Library of Studies in Art, vol. 34), 2000.

DE VECCHI – CERCHIARI 1999
Pierluigi De Vecchi, Elda Cerchiari, I tempi dell'arte, vol. 2, Milano, Bompiani, 1999.

FERRARO 2002
Bruno FERRARO, Recensione di Il gesto e la mano. Convenzione e invenzione nel linguaggio figurativo fra Medioevo e Rinascimento di Gigetta DALLI REGOLI (Olschki, 2000), in “Annali d'Italianistica”, 2002, Vol. 20, pp. 461-462 https://www.jstor.org/stable/24009779

LA PORTA 2006
Veronica LA PORTA, Il gesto nell'arte: l'eloquenza silenziosa delle immagini, a cura di Stefania MACIOCE, Roma, Logart Press, 2006.

MACK et. al. 2009
Rosamond E. MACK and Mohamed ZAKARIYA, The Pseudo-Arabic on Andrea del Verrocchio's David, in "Artibus et Historiae", 2009, Vol. 30, No. 60 (2009), pp.157-172. Published by: IRSA s.c. https://www.jstor.org/stable/25702885

POPE-HENNESSY 1981
John Pope-Hennessy, Beato Angelico, Firenze, Scala, 1981.

                       
                       
                       
PDF
QrCode

Contributo valutato da tre referees anonimi nel rispetto delle finalità scientifiche, informative, creative e culturali storico-artistiche della rivista

Risali

BTA copyright MECENATI Mail to www@bta.it